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Incidente in montagna: muore Cristian Brenna, leggenda dell’arrampicata e dei Ragni di Lecco

L’alpinista 54enne indossava il maglione rosso con orgoglio da oltre 20 anni. Ha perso la vita sul Monte Biaina

Incidente in montagna: muore Cristian Brenna, leggenda dell’arrampicata e dei Ragni di Lecco
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Una tragica fatalità in montagna ha portato via Cristian Brenna, alpinista ed esperto arrampicatore di Bollate  di 54 anni.  Membro del prestigioso gruppo dei Ragni di Lecco da oltre 20 anni, Brenna ha saputo unire la competizione all’avventura, restando sempre fedele a una passione autentica per la montagna. L’incidente che lo ha strappato dalla braccia dei suoi cari  si è verificato nella tarda mattinata di oggi, martedì 3 giugno 2025, lungo la Cresta del Monte Biaina, nell’area dell’Alto Garda trentino.

Incidente in montagna: muore Cristian Brenna, leggenda dell’arrampicata e dei Ragni di Lecco

Brenna stava affrontando un’escursione insieme a un compagno, a circa 1.350 metri di altitudine, quando ha perso l’equilibrio ed è scivolato in un tratto boschivo, finendo rovinosamente sulle rocce sottostanti dopo un volo di parecchie decine di metri.

Non riuscendo più a mettersi in contatto con lui, l’amico ha immediatamente allertato i soccorsi tramite il numero di emergenza 112. Sul luogo sono intervenuti rapidamente l’elisoccorso, le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino (stazione di Riva del Garda), la Guardia di Finanza di Tione e i Vigili del Fuoco. Purtroppo, per Brenna non c’è stato nulla da fare: il medico non ha potuto far altro che constatarne il decesso. La salma è stata poi trasportata a Riva del Garda.

Alpinista e arrampicatore, ex atleta della Nazionale Italiana plurimedagliato in Coppa del Mondo, nonché guida alpina e operatore del soccorso alpino della Guardia di Finanza, aveva il ruolo di tecnico delle squadre Nazionali della Federazione, ed era padre di Filippo e Sofia, atleta della Nazionale U17, neo Campionessa Italiana Giovanile Lead.
«Cristian era molto amato ed apprezzato da tutto lo staff federale, che si unisce, assieme al Presidente, al Segretario Generale e a tutto il Consiglio Federale, al cordoglio della famiglia», ricorda la Federazione Arrampicata Sportiva Italiana.


Il presidente FASI, Davide Battistella, ha invitato tutte le competizioni di arrampicata sportiva in programma questo weekend ad osservare un minuto di silenzio in sua memoria.

Cristian Brenna era una figura di riferimento assoluto per l’arrampicata sportiva italiana. Dopo una carriera agonistica brillante, che lo aveva portato a confrontarsi con le vie più difficili d’Europa, si era dedicato con passione all’alpinismo esplorativo.

Tra le sue imprese più celebri si ricordano la spedizione in Pakistan del 2005, durante la quale aprì la via "Up & Down" sul Chogolisa affrontando difficoltà tecniche estreme oltre i 5.000 metri, e l’incredibile salita del Cerro Piergiorgio in Patagonia nel 2008, insieme a Hervé Barmasse, lungo una parete nord allora ancora inviolata.

In falesia, il suo nome è legato a passaggi entrati nella storia dell’arrampicata sportiva: nel 2005 fu il primo italiano a completare "Underground" (9a) a Massone, e firmò numerose prime salite su difficoltà di grado 8c+.

La notizia della sua scomparsa ha colpito profondamente il mondo dell’alpinismo, che perde non solo un atleta di straordinario valore tecnico, ma anche una figura stimata per il suo spirito, la sua modestia e la sua umanità. Cristian Brenna lascia un’eredità indelebile nell’arrampicata italiana e internazionale.

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