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Il vicesindaco di Lecco: "Turismo, bisogna Ripartire con il piede giusto" VIDEO

Il videomessaggio di Francesca Bonacina

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"Ripartire, è questo l’imperativo-guida di ogni genere di attività e di settore e, da ieri, la possibilità di movimento all’interno del Paese è un ulteriore passo avanti, che segna una fondamentale precondizione per il settore del turismo che, forse più di altri, è stato colpito dalle conseguenze negative dell’emergenza sanitaria e che deve intraprendere la strada della ripresa.

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Come? Anzitutto cercando di non arretrare, di non interrompere le buone pratiche avviate negli anni e il lavoro di tanti operatori del territorio pubblici e privati e di questo ente. Promozione territoriale, potenziamento della navigazione, valorizzazione del ricco patrimonio costituito dai sentieri di montagna, creazione di prodotti turistici lanciati sul mercato turistico nazionale e internazionale, proposte culturali, eventi e manifestazioni.

Al netto della sicurezza che resta e resterà un imprescindibile parametro da rispettare, la ripartenza, pur graduale, sembra avviata e cito, a titolo esemplificativo, il recente accordo con la Gestione Governativa Navigazione Laghi utile per non procrastinare oltre l’avvio del servizio, ma, va precisato, sul quale si dovrà continuare a lavorare in termini di potenziamento delle corse,  delle scontistiche rivolte ai turisti soggiornanti, dell’allungamento della stagione di navigazione (miglioramenti “portati a casa” in questi anni nell’ambito di specifici accordi, grazie a una pluriennale integrazione di risorse economiche da parte dell’amministrazione), così come la ripresa dei lavori di valorizzazione della sentieristica nell’ambito del progetto Lecco per la montagna e del Fondo specificamente costituito o, ancora, come la riprogrammazione, in coerenza con i più recenti protocolli di sicurezza, degli eventi culturali e di intrattenimento per l’estate, ecc…, fino alla proposta al vaglio del prossimo consiglio comunale, di non applicazione  dell’imposta di soggiorno per i turisti soggiornanti in città.

Credo però che, insieme a queste e alle altre iniziative intraprese, la vera sfida per un territorio che sul turismo ha ancora ampi margini di sviluppo, sia quella di saper strutturare azioni di sistema. A questo riguardo alcune settimane fa il Comune di Lecco e la Provincia di Lecco annunciavano con un comunicato l’adesione alla Cabina di regia del Lago di Como, organismo da anni esistente sul territorio e rilanciato in questi mesi dalla Camera di Commercio e con esso, l’iniziativa, tutta lecchese, di costituzione di un Tavolo di lavoro territoriale in cui idee e risorse si possano trasformare in una vera e propria offerta turistica.

Un altro passo in avanti, ma è bene intendersi: lavorare coi territori non deve significare moltiplicare ambiti o distretti, tracciare confini nei quali ci si possa sentire “più a casa”, più appagati nel sentire riconosciuta quella sana affezione ai nostri territori con le loro ricchezze naturali, culturali o storiche. Questo approccio allo sviluppo turistico non paga, non aiuta a potenziare la presenza sul mercato turistico delle nostre distinzioni, non valorizza (anche in termini di valore economico) quei brand che i turisti devono poter facilmente riconoscere nel grande catalogo dell’offerta turistica che viaggia ormai sul mondo infinito del web.

Un territorio turisticamente così giovane come quello lecchese (che, diciamocelo con franchezza, non nasce con questa vocazione e che solo negli ultimi anni, forse anche un po’ condotto della crisi del 2008, ha scoperto di avere potenzialità e risorse in campo turistico) ha una grande fortuna: quella di trovarsi tra due brand, tra due destinazioni già conosciute nel mondo, motori di “incoming” fondamentali come Milano e il Lago di Como.

L’esperienza avviata in questi anni e tuttora in corso con il progetto de Le Vie del Viandante e il lancio di un cammino che da Milano ci porta alla Svizzera, passando dall’Adda e attraversando le sponde del nostro lago, ci sta dimostrando che lavorando così il turismo si può fare (anche nel nostro territorio, fatto di tante piccole imprese disseminate dalla pianura alla collina, dal lago alle valli di montagna), che si possono creare offerte competitive e di valorizzazione delle peculiarità dei vari territori, diversamente irraggiungibili.  

Ma allora qual è l’obiettivo di un Tavolo territoriale come quello annunciato qualche mese fa?  Ne direi uno, su tutti: quello di far sì che le nostre amate risorse naturali, culturali, storiche possano trasformarsi in “prodotti turistici” capaci di stare su un mercato altamente competitivo, di misurarsi letteralmente col mondo intero. Ma per far questo serve un’azione sinergica tra pubblico e privato, tra enti e operatori del turismo e serve un approccio imprenditoriale alla questione del turismo capace di coniugare politiche e strategie con competenze e capacità manageriali e professionali. Lavoriamo in questa direzione, si può fare".

Francesca Bonacina

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