Il taglio dei Pini marittimi finisce alla Corte dei Conti
A distanza di quasi un anno dall'abbattimento delle piante sul lungolago Wwf e Legambiente presentano un esposto: "Danno patrimoniale da 300mila euro per il Comune"
La vicenda dei pini marittimi abbattuti sul lungolago a Malgrate torna a far parlare di sè. A un anno di distanza dalla mobilitazione per salvare i 12 alberi che da oltre mezzo secolo adornavano il lungolago, Wwf e Legambiente hanno presentato un esposto alla Corte dei Conti contro l'abbattimento autorizzato dall'Amministrazione che giudicava quei pini fuori luogo nel panorama lacunare e le loro radici troppo invasive, tali da costringere a variazioni costose e poco funzionali del progetto di riqualificazione del lungolago. Tanto che al loro posto ad agosto sono state piantati una serie di platani.
Gli ambientalisti: "I pini marittimi potevano essere salvati"
"Avevamo cercato di intavolare un dialogo con le amministrazioni locali, al fine di individuare un’alternativa coerente con la riqualificazione della zona lungolago che consentisse però di preservare il patrimonio arboreo esistente - recita il comunicato degli ambientalisti che all'epoca avevano organizzato sit-in e anche lanciato una petizione online raccogliendo 1.500 firme - Chi pensava che l’attuale emergenza sanitaria avrebbe fermato le associazioni ambientaliste nella propria lotta a tutela delle risorse ambientali, ha oggi un motivo in più per ricredersi".
Un danno partimoniale da 300mila euro
Wwf e Legambiente, attraverso l'avvocato Loretta Davanzo, hanno infatti presentato un esposto alla Procura della Corte dei Conti contro l'Amministrazione comunale al fine di sollecitare un controllo sulla correttezza delle procedure seguite per arrivare al taglio dei pini di Malgrate, anche da un punto di vista di proporzione costi/benefici rispetto all’alternativa della conservazione. Nell’esposto, in cui si sottolinea l’importanza fondamentale del “bene albero” e il danno fatto all'ecosistema locale con l'abbattimento dei pini, è stata allegata la relazione di stima effettuata dal dottor Giorgio Buizza, che quantifica la perdita patrimoniale per il Comune di Malgrate in oltre 300.000 euro.
Il monito di Wwf e Legambiente: "Siamo sempre vigili sulla tutela dell'ambiente"
"Dopo la lunga battaglia legale contro le minicentrali idroelettriche sul torrente Fraina a Premana conclusa pochi giorni fa con lo stop del progetto - conclude il comunicato - WWF e Legambiente aprono un nuovo fronte: in attesa di conoscere l’esito dell’esposto presentato alla competente Procura, un importante segnale è stato inviato alle Amministrazioni pubbliche del territorio: c’è sempre un occhio vigile a tutela dell’ambiente".