Il rettore del Collegio Volta nella bufera: don Cristiano contro Salvini
Don Cristiano: "Secondo Libero l'85% dei cattolici è fedele a Salvini. La buona notizia è che un buon 15% è rimasto fedele al Vangelo".
Il rettore del Collegio Volta contro Salvini. Ha scatenato un vero e proprio "putiferio virtuale" il tweet di don Cristiano Mauri, che dal primo ottobre del 2015 è il rettore del Collegio Volta di Lecco, contro il Ministro dell'interno Matteo Salvini.
Il rettore del Collegio Volta nella bufera: don Cristiano contro Salvini
Nei giorni scorsi infatti il sacerdote lecchese, commentando il titolo del quotidiano Libero ha "cinguettato: "Secondo Libero l'85% dei cattolici è fedele a Salvini. La buona notizia è che un buon 15% è rimasto fedele al Vangelo"
Un post che ha suscitato centinaia di reazioni in rete sia "contro" che a favore.
Il tweet di don Cristiano è stato talmente commentato, e per altro con toni estremamente forti, che è stato poi lo stresso sacerdote lecchese a prendere nuovamente posizione cercando di smorzare i toni di chi, evidentemente aveva travalicato i limiti di educazione e buon gusto.
Chi è don Cristiano
Nato a Lecco l'8 settembre 1972, don Cristiano è cresciuto nella parrocchia di Maggianico e ha studiato proprio al Collegio Volta, per poi laurearsi in Ingegneria Gestionale nel 1998 al Politecnico di Milano, prima di scegliere la strada della vocazione sacerdotale che lo ha portato all'ordinazione l'11 giugno 2005. Il suo primo incarico fu di vicario parrocchiale Meda. Appassionato di scrittura è anche l'autore di un blog che si intitola La bottega del Vasaio.
I precedenti: mons Ravasi e la rivisitazione del Vangelo
Non è la prima volta che esponenti del mondo ecclesiastico lecchese prendono posizione, più o meno esplicitamente contro l'attuale Ministro degli Interno e contro le "sue" politiche migratorie. Il primo, e forse il più autorevole, era stato monsignor Gianfranco Ravasi. A giugno, nel pieno del polverone sulla vicenda Aquarius, l'alto prelato originario di Osnago e cittadino onorario di Merate era intervento con un tweet sollevando non poche polemiche. “Ero straniero e non mi avete accolto” . Questo tweet, una “rivisitazione” del Vangelo secondo Matteo che costò al numero uno del Pontifico Consiglio della Cultura una valanga di vili e meschini insulti.
Don Giorgio de Capitani
Poi fu la volta di don Giorgio de Capitani. "Buttiamo fuori i leghisti dalle chiese" aveva tuonato, sempre a giugno, il sacerdote residente a La Valletta Brianza. Le sue forti dichiarazioni, mandate in onda durante la trasmissione di Radio 24 La Zanzara, condotta da Giuseppe Cruciani con la collaborazione di David Parenzo, avevano suscitato altrettanto forti reazioni. Addirittura lo stesso Salvini aveva replicato: "Pregate per questo prete, ne ha bisogno".
Don Ettore Dubini
E non è finita qui perchè qualche giorno dopo era stato il turno di don Ettore Dubini, già responsabile della Caritas decanale di Lecco e parroco di Crevenna (frazione di Erba). Dubini infatti aveva detto: “Salvini ha di nuovo ricordato di avere sempre in tasca il Rosario (chissà se qualche volta lo usa per pregare, o se lo tiene come portafortuna)".
basta leggere l'italiano di chi scrive, intendo i commenti, per rispondere alla domanda di francesco quarello.
Ma perche' tutti quelli che pensano che Salvini abbia ragione (e sono veramente l'80% della popolazione) devono essere demonizzati (soprattutto dalla Chiesa cattolica) o, nella migliore delle ipotesi, Sono ritenuti "stupidi"?
I preti preghino per tutti, celebrino Messa e amministrino i sacramenti a favore dei fedeli, che è il loro insostituibile ministero. Ma non facciano politica, plesae... Tanto più se di politica non sanno né capiscono granché...
Speriamo che siano un po' di più del 15%, caro pretino, ma tanto diventeremo tutti islamici. Ed ora veramente posso passare ad altro. Cordiali saluti
ma questi pseudi cattolici, lo fanno per carità ho prendono soldi per nmantenerli, e se prendono soldi quando spendono per i migranti e quanto gli rimane in tasca? VORREI UNA RISPOSTA CHIARA.-