Il prefetto sull’ex Mutua: "Occorrono 2 milioni e mezzo per finirla"
L’Amministrazione sistemerà la recinzione e il piazzale, ma spetta al Provveditorato ultimare la struttura
"La nuova Prefettura? E’ la prima faccenda di cui mi sono occupato non appena arrivato a Lecco". Il numero uno dell'Ufficio territoriale del Governo di Lecco lo ha ribadito oggi, venerdì 8 gennaio, durante l'incontro voluto per analizzare la situazione della delittuosità nel lecchese durante il 2020. Il prefetto Castrese De Rosa - giunto in città a ottobre - ha messo quindi i puntini sulle i. Perché quell’edificio di via XI Febbraio, ovvero la ex mutua, è una spina nel fianco anche per lui. Vero è che anche i suoi predecessori hanno inviato lettere e chiesto incontri, ma da anni la struttura è rimasta ferma al palo.
Il prefetto sull’ex Mutua: "Occorrono 2 milioni e mezzo per finirla"
"C’è in atto una convenzione trentennale con l’Inps per l’uso dell’edificio e dal momento della firma sono già passati 12 anni. E’ un inutile spreco» ha spiegato il prefetto. Non appena arrivato in città, il dottor De Rosa si è infatti trovato sulla scrivania i faldoni con tutto l’incartamento intercorso con il Provveditorato alle Opere pubbliche che deve coordinare i lavori di ristrutturazione, fermi per una vertenza giudiziaria con l’impresa Frontoni che stava realizzando il restyling. "Ci è stato spiegato che il contenzioso si è risolto in primo grado l’11 novembre scorso - ha aggiunto - L’azienda aveva avanzato pretese economiche per 300mila euro e il tribunale ha fatto realizzare una perizia riconoscendone una parte. La sentenza ci è stata trasmessa dall’Avvocatura del Provveditorato. Se la Frontoni non ricorrerà in Appello (e quindi la sentenza diventerà definitiva) si potrà procedere con una nuova gara e i lavori potranno riprendere in tempi brevi. Insomma nel giro di due o tre anni la nuova Prefettura e l’appartamento dedicato al Prefetto potrebbero essere pronti".
Bando per la ricerca di una nuova casa del prefetto
I fondi dovranno giungere dal Ministero, ma essendo in dirittura d’arrivo, l’edificio, dovrebbe rientrare fra le opere prioritarie e quindi ottenere i soldi necessari in tempi ragionevolmente brevi. "Per completare il complesso di via XI Febbraio sarà necessario trovare la somma di circa due milioni e mezzo. Il Provveditorato dovrà andare a battere cassa al Ministero, ma mi sono già attivato personalmente chiedendo un incontro a Roma. Provvederò a chiamare con costanza entrambi gli enti per sollecitare il restyling della palazzina. Tra l’altro abbiamo pubblicato un bando per la ricerca di una nuova casa del prefetto (un alloggio più piccolo anche per contenere i costi). Quella che viene attualmente affittata è finita in fallimento e non può essere utilizzata come sede di rappresentanza, perché le manutenzioni lasciano a desiderare. Quindi avere un edificio che potrebbe risolvere tutti i nostri problemi a disposizione e non poterlo usare è uno scandalo".
Stato di abbandono
Nel frattempo però lo stabile continua ad ammalorarsi. Le finestre erano state chiuse con del cellophane che si è frantumato sotto i colpi del vento. L’acqua entra e bagna i pavimenti e i soffitti, mettendo anche a repentaglio gli impianti.
L’edificio in stato d’abbandono viene preso di mira dai senzatetto che nottetempo fanno incursione passando dalle falle nella recinzione. A lato dell’ex Mutua c’è una sorta di discarica di materiali edili e qualcuno ha abbandonato anche una vecchia bici e una scala arrugginita.
Nonostante le intrusioni la struttura dell'ex mutua "regge"
"Circa tre settimane fa abbiamo fatto un sopralluogo con i tecnici del Provveditorato e quelli del Comune. E’ vero che lì dentro hanno bivaccato i senzatetto e che i ladri si sono portati via dei cavi elettrici, tuttavia la struttura non è messa male. Il Comune ci ha garantito il completamento delle opere esterne: l’area sarà recintata, dotata di telecamere e il cortile sarà messo in sicurezza. Lavori che sono già stati appaltati e che verranno presto cantierizzati. Nel frattempo ho già preso contatti con l’Istituto per il sostentamento del clero, proprietario dei locali di Corso Promessi sposi, affinché, l’attuale sede, un domani, possa essere sfruttata dalla Questura".
Insomma di passi avanti ce ne sono stati parecchi. "Il nostro è un compito di stimolo. Ma farò tutto il possibile per condurre in porto quest’opera".