Il Ferrhotel chiude, iniziato stamattina il trasferimento dei migranti VIDEO

Verranno ricollocati sul territorio. Intanto Fp Cgil richiama l'attenzione sugli 11 licenziati di Arca Onlus. La cooperativa non gestirà più il Cas di via Ferriera: non ha partecipato al nuovo bando per l'affidamento del servizio di accoglienza migranti

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E' iniziato questa mattina lo sgombero del Ferrhotel a Lecco.

Ferrhotel in corso di sgombero

In corso di trasferimento verso altre strutture del territorio gli 82 migranti finora ospiti del centro di accoglienza gestito dalla cooperativa  Arca Onlus in via Ferriera a lecco. L'evacuazione avverrà in due tranche, tra oggi e domani. A coordinare le operazioni e garantire l'ordine ci sono gli uomini della Questura di Lecco. Sul posto gli agenti della Polizia di Stato diretti da Danilo Di Laura, coadiuvati da Carabinieri e Polizia locale.

Migranti redistribuiti sul territorio

Pare che la parte più consistente dei migranti troverà sistemazione a Cremeno, nella struttura che in Valsassina fa da Cas (centro di accoglienza straordinaria) fin dall'inizio dell'emergenza profughi. Il resto dei richiedenti asilo dovrebbero essere distribuiti sul territorio lecchese in base alla disponibilità delle diverse strutture. Si parla di Colico, Olginate, Airuno e anche di Merate.

Chiusura entro l'anno

Lo sgombero è stato disposto in vista dell'annunciata chiusura del Cas di via Ferriera, che avverrà con la fine dell'anno. Questo perché Arca onlus, la cooperativa che ha sempre gestito la struttura lecchese, la scorsa primavera  ha deciso di non partecipare al nuovo bando per l'affidamento dei servizi di accoglienza sul territorio Lombardo. Il Ferrhotel cesserà dunque la sua funzione di Cas alla scadenza del contratto in essere, fissata al 31 dicembre.

Licenziati 11 dipendenti di Arca Onlus

Il termine di cessazione del servizio coinciderà anche con il licenziamento di undici dipendenti di Arca Onlus. Al riguardo nella giornata di ieri Cgil Aveva diramato una dura nota di commento.

"Lavoratrici e lavoratori dimenticati da tutti; effetti collaterali di un sistema, quello dell’accoglienza, che ha mostrato tutti i suoi limiti, sia per quanto riguarda l’integrazione sia per quello che concerne la tutela dei lavoratori coinvolti nei servizi. Ad oggi nessuna risposta concreta è arrivata, se non una nota a firma del presidente della Fondazione Progetto Arca Onlus" ha comunicato la Segreteria Fp Cgil Lecco. "Lo stesso ha dichiarato che a oggi non sussistono progetti di ricollocamento del personale attivabili sul territorio lecchese e che l’eventuale ipotesi di ricollocamento sarà valutabile soltanto sulla città di Milano".

Cgil: "Si apra una tavolo di crisi"

A fronte  degli undici lavoratori in via di licenziamento,  Fp Cgil Lecco ha chiesto a tutti gli organi competenti (Comune di Lecco e Prefettura) "di aprire con la massima urgenza un tavolo di crisi per garantire il ricollocamento del personale presso i nuovi Enti accreditati".

"Purtroppo nessuno si è minimamente preoccupato degli effetti occupazionali che avrebbero prodotto la chiusura dei centri di accoglienza di Lecco e Maggianico" aggiunge Fp Cgil Lecco. "Il 13 dicembre sono state aperte le buste per l’affidamento dei nuovi bandi, ma ad oggi non sono state diramate notizie ufficiali sul futuro del Cas di Lecco: che ne sarà dei lavoratori che vi operano? Che fine faranno gli ospiti dei centri di accoglienza dislocati sul territorio?".

"Nel mettere in atto tutte le azioni necessarie a tutela dei lavoratori, non ricevendo nulla di concreto nei prossimi giorni, verrà valutata l’indizione dello stato di agitazione del personale dipendente dalla Fondazione Progetto Arca Onlus che presta servizio presso il CAS Ferrhotel di Lecco, al fine di avviare un tavolo di confronto ufficiale con il Prefetto di Lecco" concludono i Sindacati.

 

 

 

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