Il Comune di Sovico si convenziona con il Consorzio Brianteo Villa Greppi

L'accordo consentirà al paese non consorziato di fruire di servizi culturali e formativi

Il Comune di Sovico si convenziona con il Consorzio Brianteo Villa Greppi
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La famiglia di Villa Greppi continua a crescere, nel segno della promozione e della diffusione delle arti.

Villa Greppi allarga il raggio

Da gennaio  il Comune di Sovico (MB) si convenziona, infatti, con il Consorzio Brianteo Villa Greppi. Un’ulteriore buona notizia per il Consorzio che, dopo aver ufficializzato, giusto lo scorso primo di gennaio, l’ingresso di Correzzana tra i comuni consorziati, oggi annuncia una nuova convenzione. Accanto ai 15 comuni consorziati, attraverso un preciso accordo il Consorzio consente infatti a comuni esterni all’Ente di usufruire dei suoi servizi culturali e formativi. Un sostegno, in sintesi, nell’organizzazione di attività culturali e formative, perché ruolo del Consorzio deve essere quello di creare valide sinergie sul territorio.

Una nuova convenzione

E così, accanto a Barzago, Lesmo, Montevecchia, Osnago e Usmate Velate, prende il via ora una nuova convenzione: una scelta strategica volta a instaurare rapporti collaborativi con realtà non consorziate e che, una volta testata la qualità dei servizi di un ente sovracomunale solido come il Consorzio Villa Greppi, potrebbero, proprio come Correzzana, decidere di aderire a tutti gli effetti.

La cultura in rete

«Accogliamo con piacere il Comune di Sovico – commenta la Presidente del Consorzio Villa Greppi Marta Comi – che si aggiunge all'ormai folto gruppo di comuni che lavorano con Villa Greppi. Credo che questa continua crescita dimostri come i servizi culturali offerti dal Consorzio siano riconosciuti e ricercati. Questo inizio del 2019, oltre al convenzionamento del comune di Sovico, vede anche l'ingresso ufficiale del Comune di Correzzana come consorziato. Non posso che essere lieta e garantire un rinnovato impegno del Consorzio Villa Greppi nel migliorare e – conclude – accrescere ulteriormente la propria offerta culturale».

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