Il cimitero s’allarga, i Sinti si stringono
Il sindaco Ferrari: «Per ora la comunità ha preso sede negli spazi disponibili, in una seconda fase ci sarà lo sgombero dell’area»
Oggi, il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha annunciato la chiusura di tutti i campi rom entro la fine della legislatura. A Oggiono, Comune amministrato dal sindaco e deputato leghista Roberto Paolo Ferrari intanto... in cimitero s’allarga e i Sinti si stringono. E' stato infatti annunciato l’avvio dei lavori d’ampliamento del camposanto con conseguente riduzione della zona destinata ai nomadi.
Il cimitero s’allarga, i Sinti si stringono
Dopo una lunga querelle che ha visto coinvolti da un lato le amministrazioni comunali susseguitesi negli anni e dall’altro la comunità Sinti stanziata in via Bachelet, prenderanno il via i lavori di ampliamento del cimitero comunale. Con la popolazione nomade accampata in prossimità del camposanto c’è stato un lungo «tira e molla» che ha di fatto, come sostenuto dal primo cittadino Roberto Paolo Ferrari, posticipato l’avvio dei lavori e rallentato tutto l’iter procedurale. Gli interventi di espansione del cimitero vanno ad interessare proprio la zona occupata dalle roulotte dei Sinti.
I lavori
L’intervento ha un peso rilevante, spiega il sindaco: «Si tratta di un investimento per un valore superiore ai 200mila euro, mediante il quale si andranno a garantire le necessità di sepoltura della popolazione per almeno i prossimi 10-15 anni». Di fatto, l’ampliamento del camposanto, che prevede la creazione di circa 200 nuove sepolture tra colombari e tombe a terra, con i relativi camminamenti in ghiaia, è un progetto che è sul tavolo da diverso tempo, ma che è rimasto a lungo inattuato proprio perché immobilizzato dalla vicenda Sinti, con non poche polemiche a strascico. La comunità ha a lungo cercato una soluzione con l’Amministrazione comunale che potesse corrispondere alle esigenze di entrambe le parti, senza però riuscire ad individuare una soluzione che soddisfacente per tutti.
Sinti stanziali dal 2000
«Furono collocati in quell’area dalla Giunta a guida Raffaele Straniero - spiega Ferrari - In sostanza la loro presenza in loco ha ritardato l’avvio dei lavori di ampliamento. Attualmente abbiamo parzialmente risolto il problema, restringendo l’area destinata alla comunità nomade per potere dare il via ad un prima tranche di lavori».
Dunque ai Sinti, stanziati in zona sin dall’anno 2000, è stato chiesto di stringersi in spazi che si sono fatti necessariamente più ridotti in vista di quello che sarà lo sgombero definitivo dell’intera area. Lo conferma Ferrari: «In una fase successiva tutta la zona verrà sgomberata, anche per permettere il compimento dei lavori. Ai membri della comunità sarà chiesto, come avviene per tutti gli altri cittadini, di trovarsi una sistemazione definitiva».
Sindaco orgoglioso
Un’opera che, ricorda orgoglioso Ferrari, è stata fortemente voluta dalla sua Amministrazione e che rimarrà a beneficio dell’amministrazione che in primavera prenderà le redini del governo della città e di quelle successive. Risulta in definitiva garantito il giusto riposo eterno per chi è passato e passerà oltre. Ai Sinti il compito di trovarsi una nuova dimora, altrove.