I Parlamentari M5S dicono: stop all'inceneritore di Valmadrera

Il deputato M5S Alberto Zolezzi della Commissione Ambiente alla Camera esorta ad un virtuoso spegnimento degli inceneritori italiani, a cominciare da quello valmadrerese.

I Parlamentari M5S dicono: stop all'inceneritore di Valmadrera
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Il deputato M5S Alberto Zolezzi della Commissione Ambiente alla Camera ha presentato una relazione puntuale riguardo alla situazione con l'appoggio della deputata M5S Fabiola Bologna della Commissione Sanità della Camera. L'inceneritore di Valmadrera compare più volte tra le righe del suo discorso scritto.

Il punto di partenza: l'inceneritore di Valmadrera

"Come interpretare lo studio epidemiologico sulle ricadute dell’inceneritore di Valmadrera?" si è chiesto il deputato. "Per interpretare la questione vado su internet a cercare lo studio 2018 sulle emissioni in atmosfera di ISPRA. Lo trovo stranamente solo in inglese. Leggendo lo studio delle emissioni da rifiuti mi accorgo che mancano i conteggi relativi al trasporto dei rifiuti e provo ad aggiungerle, arrotondando per difetto, grazie ai dati di Unioncamere e a un po' di inchieste giornalistiche (12% delle merci trasportate in Italia sono rifiuti). ISPRA stima che le emissioni di benzene nazionali in atmosfera siano dovute per il 62% alla gestione rifiuti (senza contare il trasporto) mentre gli IPA sono emessi per il 9% dal settore rifiuti. Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) vi e’ sufficiente evidenza che il benzene sia cancerogeno per l’uomo e in particolare causi: leucemia mieloide acuta e leucemia non linfocitica acuta. L’esposizione al benzene e’ stata inoltre positivamente associata a leucemia linfocitica acuta, leucemia linfocitica cronica, mieloma multiplo, linfoma non-Hodgkin (uno dei tumori con incidenza sopra alla norma nello studio Valmadrera)".

Il benzene nocivo anche alla riproduzione

"Inoltre, il benzene è riconosciuto come tossico per lo sviluppo e la riproduzione degli individui di sesso maschile dal California Environmental Protection Agency. Gli studi effettuati dall'Istituto Ramazzini hanno evidenziato che:
- il benzene risulta cancerogeno quando amministrato per inalazione e per ingestione, in diversi modelli animali (ratti Sprague-Dawley, ratti Wistar, topi Swiss, topi RF/J);

- il benzene è un cancerogeno multipotente, capace quindi di indurre molti tipi di tumore diversi nei vari modelli animali testati, inclusi carcinoma della cavità orale, cavità nasali, pelle, cute, ghiandole mammarie, angiosarcoma epatico, tumori del polmone, linfomi e leucemie. Anche i tumori del fegato e del polmone sono segnalati in eccesso nello studio;

- gli effetti cancerogeni del benzene nei saggi sperimentali hanno mostrato una chiara relazione dose/risposta".

L'Europa ci chiede di ridurre le emissioni

"Per quanto riguarda le emissioni del PM2.5, esso stesso cancerogeno secondo lo IARC, il 3,7% delle emissioni di PM2,5 è dovuto al settore gestione rifiuti, aggiungendo la quota correlabile ai trasporti si arriva da 6 Ggrammi (migliaia di tonnellate) a 7,9 Ggrammi su 162 Gg totali emessi in Italia nel 2016 cioè il 4,8%; per gli NOx siamo al 5%. Per quanto riguarda le varie fonti di particolato primario e secondario siamo al 4,3% delle emissioni totali da gestione e trasporto rifiuti.

L’Europa ci chiede una riduzione delle emissioni del PM2.5 da162 Gg, dovrebbero scendere del 10% dal 2005 e arrivare a 157 nel 2020. Non dovremmo ascoltare sempre l’Europa?

Secondo l’OMS e secondo l’agenzia europea ambientale (AEA) ogni anno muoiono in Italia 84mila persone per l’inquinamento dell’aria. È azzardato dire che il 4,3% di questi decessi sia dovuto alla gestione e al trasporto di rifiuti? 3.600 decessi e più? Si, è azzardato perché andrebbero valutati altri aspetti sommatori, i superamenti totali delle polveri sottili in un territorio, il ricambio d’aria, altre fonti emissive impattanti su quel territorio. La zona dove sorge questo inceneritore mi risulta non esente da altri rischi sommatori".

Cosa si può fare

"Stiamo studiando come chiudere in pochi anni 2 inceneritori su 3 in Italia, con un virtuosismo spinto si potrebbero spegnere tutti ed evitare emissioni in atmosfera e danni ambientali e sanitari - ha detto il deputato. Ma si potrebbero soprattutto creare in poco tempo 195.000 posti di lavoro, secondo dati Althesys. Secondo l’ente di protezione ambientale americano (EPA) ogni 10mila tonnellate di rifiuti bruciate genero 1 posto di lavoro ma se le avvio a recupero di materia ne genero 296…"

"E allora che dire? - si è chiesto il parlamentare. Chi sta tentando di condannare a importanti rischi i cittadini che vivono intorno a questo inceneritore dei rifiuti altrui (ma non si parlava di autonomia?) che non vede da nessuna parte alcuna caratteristica di strategicità deve parlare chiaro. Lo studio epidemiologico potrà essere stato svolto bene o male ma alcuni dati li porta. Con la nostra proposta di legge sull’istituzione del referto epidemiologico che auspico arrivi presto in Aula alla Camera per l’approvazione definitiva, intendiamo disegnare delle mappe epidemiologiche dei territori per capire quali sono i principali fattori di rischio e analizzare l’andamento anno dopo anno. Questo consentirà di definire quali territori stanno soffrendo e per quali esternalità ambientali. In Italia si stima che le esternalità sanitarie siano di circa 48 miliardi di euro ogni anno (studio ECBA), quindi un euro su tre speso in sanità è dovuto alle esternalità sanitarie e dobbiamo ridurle, non mantenerle o incrementarle.

Diciamo no all'inceneritore di Valmadrera

"Non bruciamo il futuro!" ha esortato il deputato. "Il benzene, il 62% secondo ISPRA deriva dai rifiuti, è tossico per lo sviluppo e la riproduzione, di anno in anno l’Italia vede una riduzione delle nascite. Proseguire a incenerire è giocare d’azzardo con la salute dei cittadini. Risparmiamo energia, rinunciamo alle combustioni, risparmiamo soldi, creiamo lavoro e rinasciamo! Partiamo dallo stop all’inceneritore di Valmadrera", ha concluso.

La battaglia del deputato è importante anche perché è bene ricordare che a Valmadrera e non solo, non sono in pochi coloro che sono a favore dell'inceneritore. Proprio di recente l'incontro nella sede di Silea, per dibattere sui risultati dello studio epidemiologico.

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