Omaggio, cordoglio, preghiera

Giornata vittime del Covid: l'Arcivescovo Delpini in Valle San Martino: "Sento i vostri morti come miei morti"

Messaggio di partecipazione al dolore ma anche di speranza di Monsignor Mario Delpini.

Giornata vittime del Covid: l'Arcivescovo Delpini in Valle San Martino: "Sento i vostri morti come miei morti"
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"Sento i vostri morti come miei morti". Ha portato e porta sulle  proprie spalle il dolore di tutte le famiglie che hanno perso un caro, di tutte le comunità che hanno visto andarsene i propri membri, di tutti i malati che hanno sofferto, di quanti, ricoverati in ospedale o in casa di riposo, sono stati separati dai propri affetti per colpa del virus.

Ha pregato quotidianamente, e oggi, giovedì 18 marzo 2021,  nel giorno in cui si celebra la prima ricorrenza dedicata alle vittime del Covid,  forse lo ha fatto ancora di più l'Arcivescovo di Milano Mario Delpini, cercando di infondere speranza in chi, dopo questo lungo anno di dolore, fatica a guardare al futuro con serenità.

Ha scelto di farlo nel  Lecchese, e precisamente in Valle San Martino, dove ha fatto visita ai cimiteri di cinque parrocchie di rito ambrosiano della Diocesi di Bergamo, Vercurago, Calolziocorte, Monte Marenzo, Erve, Carenno. Un cammino di omaggio e riflessione che si concluderà questa sera alle 20.30 nella parrocchia di Maria Immacolata di Carenno dove  monsignor Delpini celebrerà la Messa in memoria di don Adriano Locatelli, sacerdote della parrocchia morto di Covid il 19 marzo 2020.

Giornata vittime del Covid: l'Arcivescovo Delpini in Valle San Martino: "Sento i vostri morti come miei morti"

Monsignor Delpini è arrivato nel pomeriggio a Vercurago, accolto dai sindaci dei Comuni e dai sacerdoti delle parrocchie a partire da Monsignor Angelo Riva, Parroco di Carenno.

 

"Il suo venire qui è un modo per rilanciare quella che è la speranza cristiana - ha sottolineato don Riva - Perchè i cristiani non si fermino a piangere il doveroso dolore, ma da esso scoprano il barlume della Resurrezione. L'arcivescovo si fa quindi testimone di speranza in questo momento difficile".

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"Siamo qui con i nostri defunti e per i nostri defunti - ha detto il parroco di Vercurago don Andrea Pirletti rivolgendosi all'Arcivescovo - Mentre i venti della pandemia fanno straripare le nostre paure, grazie alla sua presenza rinnoviamo la speranza nella Resurrezione".

Tanti i cittadini che silenziosi e distanzianti hanno pregato insieme all'Arcivescovo, sia a Vercurago che a Calolzio dove c'erano anche don Antonio Vitali,  don Gian Carlo Scarpellini, le autorità civili e militari e i rappresentanti delle associazioni di volontariato che tanto si sono spese durante questo anno.

E di fronte a tutti i fedeli monsignor Delpini ha voluto lanciare un messaggio di speranza. "La mia presenza oggi qui vuole sottolineare  la partecipazione al dolore di tutti voi. Sento i vostri morti come miei morti. Sotto la croce di Gesù  non vi sono state parole di condoglianze ma di missione e consolazione  per guardare avanti a tempi di speranza".

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"Vorrei proporvi tre pensieri: imparare a pregare e a vivere la preghiera come incontro con Dio.  Imparare a sperare, perchè la speranza sembra bandita nella cultura di oggi, ma va oltre alla morte. Imparare a prenderci cura degli altri senza ripiegarci sul nostro dolore come fosse il più grande del mondo. Condivido con voi la stanchezza, la disperazione di questo ultimo anno, ma dobbiamo pensare anche al nostro prossimo. Rimanendo  in comunione con Dio, con i nostri Santi e pregando per i nostri morti affinché ci aiutino vedremo la luce".

Mario Stojanovic

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