Giornata contro la violenza sulle donne a Bulciago FOTO
La sala consiliare si è illuminata di rosso. All'ingresso del municipio, una sedia vuota con a fianco delle scarpette rosse.
Nella mattinata di domenica 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, anche l'Amministrazione comunale di Bulciago ha voluto compiere un gesto simbolico, portando l'attenzione sulla non più prorogabile necessità di impegnarsi attivamente per garantire una vera parità di genere nel rispetto delle vite e delle libertà di ogni donna.
Bulciago dice no alla violenza sulle donne
Anche Bulciago si unisce al grido della non violenza in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.Nella mattinata di domenica 25 novembre, la sala consiliare del palazzo comunale, il luogo istituzionale dove vengono assunte pubblicamente le più importanti decisioni che regolano la vita amministrativa del paese, si è infatti illuminata di rosso. All’ingresso del municipio, una sedia rossa, vuota, con a fianco delle scarpette rosse e degli abiti rossi che in collaborazione con l’Associazione Manitese Bulciago, nel 40° anniversario dalla sua costituzione, hanno esposto per ricordare le continue donne vittime di violenze che si ripetono per le strade, nei luoghi di lavoro, sui social, nei caldi focolai delle nostre mura domestiche, purtroppo anche a Bulciago. Un gesto simbolico che si associa ai tanti spunti di riflessione che in questi anni l'Amministrazione ha offerto. Dalle associazioni Telefono Donna Lecco Onlus, L’Altra Metà del Cielo di Merate, alla testimonianza di una donna vittima di violenza del territorio, allo spettacolo di teatro civile “Barbablù 2.0” con Laura Negretti e la compagnia Teatro in Mostra Como, grazie alla concittadina Silvia Ripamonti. Dietro a questo gesto simbolico si celano le vite di donne reali che anche a Bulciago, in forma diversa, sono state e sono quotidianamente vittime di violenza. A queste donne, sempre simbolicamente, sono state deposte delle rose di carta rosse e bianche appositamente realizzate per l’occasione dalla concittadina Katia Boni.
La riflessione di Raffaella Puricelli
"Noi donne siamo delicate e fragili ma anche forti e tenaci, emotive ed intelligenti, sognatrici e passionali; non lasciamo che invidie, egoismi, gelosie, ci mettano l’una contro l’altra ma mettiamo a fattore comune le nostre capacità e il nostro essere donna per arrivare finalmente ad ottenere il rispetto della parità di genere che chiediamo a gran voce. Evitiamo di essere noi stesse “aguzzine” nei confronti di altre donne o degli uomini che ci stanno accanto, continuiamo a segnalare abusi e violenze alle istituzioni competenti che nel rispetto della privacy personale non si limitano a “pettegolezzi” ma mettono in campo azioni concrete, in rete, con le realtà del settore operanti su tutto il territorio. E poiché spesso, purtroppo, tutto il possibile aiuto di questo mondo non basta per liberare le donne vittime di violenza dallo stato di dipendenza psicologica in cui versano nei confronti del proprio aguzzino, sia esso un amore o datore di lavoro, non giudichiamo, perché solo chi vive in prima persona queste terribili esperienze conosce veramente la complessità di queste situazioni e soprattutto la difficoltà di liberarsene, dicendo basta, per paura di ritorsioni, per “amore” o molto più semplicemente perché quando sei vittima, senza nemmeno rendertene conto, non sei più una persona ma un oggetto pronto all'uso."
25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie. Il 25 novembre 1960, le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare e condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze dove vennero torturate, massacrate a colpi di bastone, strangolate ed infine gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. In occasione di questa ricorrenza anche l'Amministrazione Comunale di Bulciago ha voluto "simbolicamente" portare l'attenzione sulla non più prorogabile necessità di impegnarci attivamente, tutti insieme, per garantire una vera parità di genere nel rispetto delle vite e delle libertà di ogni donna, nella nostra Comunità e nel mondo.