Fuggono al posto di controllo: beccati e denunciati dopo uno spettacolare inseguimento a Lecco

Fuggono al posto di controllo: beccati e denunciati dopo uno spettacolare inseguimento a Lecco. E' successo ieri in città e a finire nei guai guai sono stati  G.R., di nazionalità marocchina, classe 1986, deferito per resistenza a Pubblico Ufficiale e E.O., 34enne marocchino che deve ora rispondere del reato di ingresso e soggiorno illegale sul territorio nazionale.

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Fuggono al posto di controllo: beccati e denunciati dopo uno spettacolare inseguimento a Lecco

La rocambolesca vicenda è avvenuta nel pomeriggio ieri, lunedì 15 giugno. Gli uomini della Squadra Volanti della Questura di Lecco  stavano effettuando un posto di controllo in Viale Don Ticozzi di Lecco, quando è arrivata un auto diretta versi Viale Brodolini. La vettura   non si è fermavata all’ALT dei poliziotti. Anzi è schizzata via fuggendo ad altissima velocità. Subito gli agenti della Volantesi sono messi  all’inseguimento del veicolo che ha messo  in atto, fin da subito, manovre pericolose ed azzardate con il chiaro intento di eludere il controllo di Polizia. Nonostante l’intenso traffico, i poliziotti sono riusciti  a non perdere le tracce dell’autovettura in fuga che è stata  fermata pall' intersezione via alla Spiaggia A bordo vi erano tre persone, due uomini di nazionalità marocchina ed una donna italiana. All’atto del controllo il conducente ha mostrato agli agenti una patente di guida scaduta da oltre un anno nonché deteriorata, tale da non rendere più leggibili i dati dell’intestatario. I due passeggeri non erano in possesso di nessun documento valido per la loro identificazione. Le tre persone sono state  pertanto accompagnate in Questura per accertamenti, dai quali emergevano a loro carico vari precedenti di polizia in materia di stupefacenti; inoltre, uno dei due stranieri è anche risultato in posizione irregolare sul territorio nazionale. Ulteriori accertamento hanno permesso di scoprire che  l’autovettura aveva anche l’assicurazione scaduta, ragione per la quale è stata successivamente affidata in giudiziale custodia.