Dolore

Folla commossa all'addio a Baggio, "non solo marlborino e birretta"

Toccante cerimonia funebre del gigante buono

Folla commossa all'addio a Baggio, "non solo marlborino e birretta"
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Una folla sinceramente commossa ha detto addio nella mattinata di oggi, lunedì 29 agosto 2022 ad Alessandro Baggioli, Baggio per tutti, il gigante buono di Vercurago - conosciutissimo anche a Olginate - venuto a mancare a 58 anni per un male incurabile.  In una chiesa parrocchiale colma la comunità ha accompagnato Baggio nel suo ultimo viaggio. Strette intorno alla mamma le tante persone che gli hanno voluto bene, che hanno  saputo percepire la sua profonda bontà d'animo, anche dietro le apparenze. A celebrare la funzione è stato il parroco don Andrea Pirletti insieme al  padre Somasco Fausto De Bernardi.

Folla commossa all'addio a Baggio, "non solo marlborino e birretta"

"Se Alessandro potesse vedere ancora con gli occhi del mondo non crederebbe alle tante persone presenti al suo funerale. Questo dimostra quanto, nella sua semplicità, sia stato amato - ha sottolineato il sacerdote durante l'omelia -  In questi giorni ho sentito ricordare Alessandro non solo come marlborino e birretta, certo detto con affetto ma in modo  molto riduttivo per come l'ho conosciuto. Se siamo qui a salutarlo oggi è per lasciar parlare la parola di Dio, perchè questa parola, attraverso la vita di Alessandro, possa lasciare un segno nella nostra di vita".

"Ci sono persone che sono come una una freccia che arriva in profondità, come una una spada che non rimane in superficie ma penetra  nella carne  fino  al cuore. Ci sono persone che fanno pensare alla vita, a come proteggerla dal male, dalla sofferenza. Ecco queste persone nelle pagine della Bibbia sono chiamate profeti,  e magari loro nemmeno lo sanno, ma per loro parlano i loro gesti".

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La fede, la sua roccia

"Ognuno di noi, anche Alessandro, quando frana la terra sotto i piedi, quando c'è solitudine, ha bisogno di una roccia su sui sostare e trovare equilibrio. Alessandro quasi ogni domenica era a Messa, faceva la Comunione, e tutti i gironi in questi  mesi durante i quali  sono andato trovarlo in ospedale, mi ha chiesto di pregare. Io credo che questo suo chiedere di incontrare e sentire Dio nella fragilità sia stata la sua roccia".

Baggio profeta dei nostri gironi

"Non solo marlborino e birretta quindi, ma ricerca di felicità - ha ricordato di nuovo don Andrea -  Alessandro l'ha trovata spendendo tempo per la cura degli altri, come ha fatto  prendendosi cura del papà, o aiutando gli anziani portando loro la spesa e le medicine o anche avendo semplicemente la pazienza di ascoltarli e di fare loro un sorriso. Ci sono persone che noi giudichiamo, che chiamiamo poverini, che guardiamo con carità.  Questi per me sono profeti. Alessandro era un profeta dei giorni nostri. Alessandro ci ha insegnato a non fermarsi all'apparenza, a non guardare solo quello che c'è fuori".

Mario Stojanovic

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