La sentenza

Faida dei trapper, arrivate le condanne

Rapina e lesioni: questi i capi di imputazione avanzati dai giudici nei confronti dei sette giovani rapper, molti dei quali lecchesi

Faida dei trapper, arrivate le condanne
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Faida dei trapper, arrivate le condanne. Ieri, venerdì 13 ottobre, il tribunale di Milano ha pronunciato la sentenza nei riguardi delle sette persone, tutte giovanissime e in buona parte lecchesi, coinvolte nella vicenda giudiziaria risalente a marzo 2022, quando fuori da un locale di via Settala a Milano si resero protagonisti di un vero e proprio scontro tra gang.

Faida dei trapper, sette i lecchesi coinvolti

Rapina e lesioni. Questi i capi di imputazione avanzati dai giudici nei confronti dei sette giovani rapper. La pena più alta pronunciata nella sentenza di ieri è arrivata per Mohamed Lamine Saida, conosciuto al grande pubblico con il nome d'arte di Simba La Rue. Il 21enne italo-tunisino, residente a Merone in provincia di Como, è stato condannato a 4 anni e al versamento di 1.200 euro di multa. Pena simile, 3 anni e 5 mesi più mille euro di multa, per Sara Ben Salha di Verderio, accusata di essersi offerta come esca per per attirare due membri del gruppo del trapper Baby Touché, scatenando i successivi scontri con la banda rivale. Ha patteggiato invece 3 anni, 4 mesi, 20 giorni e 800 euro di multa il valmadrerese Alan Momo, mentre Mevljudin Hetem, di Introbio con origini macedoni, è stato condannato a 3 anni, 8 mesi e mille euro di multa. Dovranno scontare poi rispettivamente 10 e 8 mesi di reclusione Ndiaga Faye, di Garlate, e Pape Loum (di Lecco) e Chakib Mounir (di Calolziocorte). Condannati con rito ordinario nell'ambito della stessa vicenda anche Fabio Carter Gapea (7 anni) e Marco Locatelli (2 anni e nove mesi).

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