Eseguito test da coronavirus su un paziente arrivato in Humanitas

Niente panico o allarmismo. Si tratta di una procedura per escludere il contagio. L'uomo è un autista di bus turistici.

Pubblicato:

Eseguito test da coronavirus su un paziente arrivato in Humanitas. Come riportano i colleghi del giornaledeinavigli.it  a spaventare e preoccupare i pazienti in attesa del proprio turno al pronto soccorso dell’Humanitas, è stata la vista di “personale medico che indossava le mascherine e poi la richiesta di lasciare i corridoi, di allontanarci”, dice un gruppo di persone davanti al pronto soccorso.

LEGGI ANCHE

Coronavirus, l’inutile panico: se ne parla con l’epidemiologo

Coronavirus vertice in Prefettura: attivata rete di prevenzione

Coronavirus: ricercatore lecchese a Wuhan: “Io resto qui”

Eseguito test da coronavirus su un paziente arrivato in Humanitas

Indossano le mascherine, “ma non perché ce lo hanno prescritto, abbiamo scelto noi per sicurezza di metterle”, precisano. Questa mattina, un uomo si è presentato da solo, quindi non in gravi condizioni, al pronto soccorso, dicendo di avvertire sintomi influenzali e di essere preoccupato per un’eventuale esposizione al coronavirus, in quanto autista di autobus per turisti.

I risultati solo nelle prossime ore

Nulla è ancora certo, nessun allarme e non c’è motivo di panico: il personale di Humanitas ha preso in cura il paziente immediatamente per tutti gli accertamenti del caso, eseguendo i tamponi per escludere il contagio. I risultati arriveranno solo nelle prossime ore, ma nessuna procedura di isolamento per altri pazienti o chiusura del pronto soccorso è stata attivata. Semplicemente un controllo approfondito per sondare ogni ipotesi.

Humanitas spiega

Da Humanitas spiegano che “non forniamo condizioni di salute su persone ospitate presso la struttura. Nel caso fossero diagnosticati casi inseriti nelle allerte sanitarie, Humanitas seguirà le procedure indicate dalle autorità”. Quello che lamentano i pazienti è che “siamo stati spostati senza spiegazioni, ci siamo preoccupati e nessuno ci ha detto nulla. Abbiamo chiesto se era un caso di coronavirus e non ci hanno risposto, non siamo stati tranquillizzati e questo ha fatto scatenare il panico”. La situazione, tuttavia, non è allarmante: dopo i primi concitati attimi in seguito allo spostamento dei pazienti in attesa e il triage chiuso per qualche tempo, tutto è tornato nella normalità. In attesa dei risultati dei test che dovrebbero arrivare entro domani.

Seguici sui nostri canali