Lutto

Erve piange Ferdinando "Nando" Bolis

E' la prima vittima del Coronavirus a Erve. Dal 1971 gestiva l'Autofficina F.lli Bolis a Lecco con il fratello Guido.

Erve piange Ferdinando "Nando" Bolis
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Nella tarda serata del Sabato Santo (11 aprile, ndr) è scomparso all'età di 72 anni Ferdinando Bolis, detto Nando. Molto conosciuto a Erve per il suo impegno nel locale gruppo Alpini e a Lecco, dove gestiva dal 1971 l'Autofficina F.lli Bolis con il fratello Guido, consigliere comunale di Erve.

Erve piange Ferdinando "Nando" Bolis

Nando era molto conosciuto a Lecco dove gestiva dal 1971 l'Autofficina F.lli Bolis con il fratello Guido, consigliere comunale di Erve. "Trascorrevamo l'intera giornata insieme dal tragitto casa-lavoro, fino al rientra la sera, ci si confrontava sulle problematiche lavorative, si condividevano momenti di felicità e di preoccupazione quasi fossimo marito e moglie più che fratelli - ha ricordato il fratello Guido - Anche nella vita famigliare eravamo molto uniti e collaborativi. Nando era una persona semplice e umile, aveva una buona parola e un sorriso per tutti. Era discreto e sempre pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno".

Alpino orgoglioso e papà meraviglioso

Nando è ricordato dalla moglie Lidia e dai figli Linda e Olaf come un marito e un papà meraviglioso, un importante riferimento di vita. Nando era iscritto anche alla sezione Ana di Erve ed era un componente molto attivo del gruppo che si prodigava anche per la buona riuscita del campo alpini per i ragazzi, come a voler trasmettere l'orgoglio alpino di cui andava fiero.

Lo scorso sabato sera in segno di lutto e per ricordarlo sono state ammainate le bandiere alla Cappella degli Alpini e al monumento ai Caduti. "In un tempo sospeso, così avaro di abbracci e di mani a cui aggrapparsi, anche la nostra comunità di Erve conta purtroppo la prima vittima di questo maledetto virus - ha detto il sindaco Giancarlo Valsecchi - Ferdinando era una persona sempre disponibile e di ottima compagnia. Un grande tifoso della Fiorentina e il fato ha voluto che il suo ultimo viaggio fosse proprio verso il tempio crematorio di Firenze".

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