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Drone colpisce la “Family Boat” della Global Sumud Flotilla: a Lecco il sostegno della società civile

Lettera al Prefetto di Lecco Ponta

Drone colpisce la “Family Boat” della Global Sumud Flotilla: a Lecco il sostegno della società civile

Ieri, lunedì 8 settembre 2025,  un drone ha colpito la “Family Boat”, l’imbarcazione che trasportava i membri del Comitato Direttivo della missione Global Sumud Flotilla, un’iniziativa internazionale che vede decine di imbarcazioni provenienti da 44 Paesi navigare verso Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione.

 

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Drone colpisce la “Family Boat” della Global Sumud Flotilla: a Lecco il sostegno della società civile

L’episodio è stato subito condannato come un vile atto di aggressione, che ha indignato ulteriormente il mondo. Nonostante l’attacco, la missione umanitaria proseguirà senza farsi intimidire, con determinazione e fermezza.

A sostegno dell’iniziativa, sabato scorso a Lecco è andato in scena un flash mob, organizzato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della missione.

Il circolo provinciale di Lecco di “Il Coraggio della Pace. Disarma” ha scritto al Prefetto di Lecco, Paolo Giuseppe Alfredo Ponta, chiedendo di trasmettere alla Presidenza del Consiglio e al Ministro degli Esteri la necessità di garantire, sotto tutti i punti di vista, la sicurezza della flottiglia e dei suoi equipaggi.

Nel testo dell’appello si legge:

“Una missione umanitaria, quella di Global Sumud Flotilla, che vede partecipe la coalizione internazionale di persone comuni con una flottiglia di barche di 44 Paesi. Di fronte alla complicità o all’inerzia dei governi, la società civile si organizza e noi ci siamo. Contro chi semina distruzione e morte, ben venga chi crede nella fraternità e nella pace.”

Il circolo evidenzia inoltre la gravità della recente dichiarazione del Ministro israeliano Ben Gvir, che ha minacciato di arrestare gli equipaggi e confiscare le imbarcazioni, definendoli “terroristi”. Un’accusa ritenuta inaccettabile, poiché i volontari portano cibo e aiuti a persone che muoiono di fame.

L’appello si conclude con un invito al Governo italiano a schierarsi dalla parte della pace, della giustizia e del diritto internazionale, garantendo l’incolumità degli equipaggi della Global Sumud Flotilla.

Quale mondo giaccia al di là di questa riva non so,” scriveva Cesare Pavese, “noi lo sappiamo qual è la riva: per questo siamo a fianco della Global Sumud Flotilla, anche perché abbiamo in odio l’indifferenza.”