Donna in niqab davanti a scuola LA FOTO
Una donna coperta da capo a piedi a Cernusco Lombardone. Un genitore si chiede: "Ma è legale girare così in Italia?"
Una donna in niqab non passa certo inosservata in un paese come Cernusco Lombardone.
Donna in niqab davanti a scuola
Coperta da capo a piedi, nel pesante velo che le copre il volto c'è solo una fessura a livello degli occhi. Anche le mani sono celate dentro dei guanti neri. Così è apparsa al genitore che l'altro giorno l'ha incrociata davanti alla scuola elementare. Probabile che la donna vi avesse appena accompagnato i figli e fosse di ritorno verso casa. Ma la sua immagine ha evidentemente scatenato pensieri di altro genere, tutt'altro che sereni. "Mi sono più che sorpreso, mi sono spaventato. Sulle prime anche allarmato. Mi sono chiesto se stesse accadendo qualcosa di brutto da qualche parte lì vicino... Poi, a mente fredda, mi sono chiesto se sia legale in Italia che qualcuno giri così coperto per strada. E' certo che una figura così genera paura, non solo perché non siamo abituati. Viene spontaneo associarla al sentimento di paura che ci pervade a causa dei continui atti terroristici nel mondo..." ci ha detto il genitore che ha poi inviato la foto alla nostra redazione.
Cosa dice la legge in Italia?
Ma cosa dice la legge italiana al riguardo al velo integrale indossato dalle donne islamiche? Non esiste una legge che vieta l'utilizzo di un velo che copre il volto come il niqab o il burqa. Chi sostiene l’esistenza di un divieto già in atto fa riferimento di solito a una legge che risale agli "anni di piombo", quando il Paese dovette fronteggiare numerosi atti terroristici di matrice politica. Il riferimento è all’articolo 5 della n. 152 del 1975: la cosiddetta “legge Reale” sull’ordine pubblico, un provvedimento molto discusso e sottoposto a referendum nel 1978 (che ne mantenne la validità). Nel 1977 la legge Reale venne modificata (con l'articolo 2 della legge n. 533) in senso più restrittivo nei confronti dell’abbigliamento da tenere in pubblico. La nuova formulazione dell’articolo diventò quindi: “È vietato l’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo”. In realtà è decisiva la clausola finale - “senza giustificato motivo”. La questione giuridica ruota intorno a che cosa costituisca un “giustificato motivo” e se in esso rientrino le convinzioni religiose e/o le tradizioni culturali. Una sentenza del Consiglio di Stato e diversi altri casi giudiziari hanno chiarito che la legge italiana, al momento, non vieta i veli islamici.
I Paesi europei che hanno vietato il niqab
Germania. Il 28 aprile 2017 i deputati tedeschi hanno approvato una legge che vieta il velo integrale, burqa e niqab, per funzionari e agenti del settore pubblico.
Austria. Il 29 marzo 2017 l’esecutivo austriaco di larga coalizione ha approvato le misure, preannunciate a febbraio, che vietano il velo in pubblico nell’ambito delle modifiche al piano ‘sicurezza e integrazione’
Francia. E' stato il primo Paese europeo a vietare il velo integrale alle donne islamiche. La legge - si legge sempre sulla Bbc - è entrata in vigore l’11 aprile 2011 e non fa un chiaro riferimento al burqa o al niqab ma vieta la “dissimulazione del volto nei luoghi pubblici”. Tuttavia per le donne che indossano il velo integrale è prevista una multa di 150 euro, e possono essere obbligate a seguire uno stage di "educazione civica". La legge crea inoltre un nuovo delitto, la "dissimulazione forzata del viso": chi obbliga una donna a coprirsi completamente rischia il carcere ed una multa fino a 30mila euro.
Belgio. E il secondo Stato ad aver vietato il velo integrale in Europa. La legge è entrata in vigore nel luglio 2011 e vieta qualsiasi tipo di abbigliamento che in qualche modo celi l’identità. Prima il burka era già bandito in alcuni distretti in base a vecchie disposizioni che impedivano alle persone di coprire il volto completamente. Chi non si attiene alle regole anche in Belgio rischia una multa.
Proposte di legge in itinere
Norvegia. A giugno 2017 è stata presentata una proposta di legge, che dovrebbe essere approvata nel 2018, per impedire alle donne musulmane di coprirsi il volto nelle scuole e nelle università.
Paesi bassi. Non c’è ancora una legge approvata dal Senato olandese, ma da novembre 2016, i parlamentari hanno proposto un divieto del velo (si parla sempre di quello integrale ndr.) nei luoghi pubblici come scuole, ospedali e mezzi di trasporto.
Il divieto in spazi pubblici
Spagna. Non esistono leggi nazionali che si occupano del velo delle donne musulmane, ma nel 2010 a Barcellona è stato vietato coprire il volto in alcuni spazi pubblici come gli uffici comunali, i mercati e le biblioteche.
Gran Bretagna. Non c’è alcun divieto di abiti islamici, ma dopo una direttiva del 2007 le scuole possono stabilire delle regole per l’abbigliamento.
Ordinanze dei sindaci italiani
Nel recente passato, in Italia, qualche sindaco aveva emesso ordinanze anti-burqa facendo riferimento proprio alla legge Reale. ordinanze più o meno frenate e anche annullate dalle Prefetture. vero è che se un pubblico ufficiale, un vigile urbano o un carabiniere, dovesse chiedere ad una donna velata di identificarsi, questa non potrebbe esimersi dal produrre documenti di riconoscimento e quindi a mostrare il volto. Diversamente, ovvero rifiutandosi, incorrerebbe quanto meno nel reato di resistenza a pubblico ufficiale.