I disturbi del sonno e le possibili cure

Cab Polidiagnostico incontra i medici di base per una serata di formazione e condivisione sulla cultura e i disturbi del sonno in generale.

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Cab Polidiagnostico ha incontrato martedì sera a Barzanò i medici di base per una serata di formazione e condivisione sulla cultura e i disturbi del sonno in generale.

Serata dedicata ai medici di base

Relatori dell’appuntamento la dottoressa Roberta Salvato (psichiatra, psicoterapeuta, esperta in medicina del sonno e socia AIMS - Associazione Italiana Medici del Sonno) e il dottor Mauro De Bellis (otorinolaringoiatra che si occupa di patologie del sonno da 25 anni).
Tra le tematiche affrontate durante l’incontro le insonnie, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, le alterazioni del ritmo circadiano, le ipersonnie, le parasonnie e i disturbi del movimento nel sonno.
“Per insonnia si intende la difficoltà persistente a iniziare o a mantenere il sonno - ha sottolineato Salvato -.  La ridotta qualità dello stesso si instaura malgrado si siano adeguate opportunità e circostanze per il sonno. Tale difficoltà ha ripercussioni diurne”. I fenomeni manifesti sono preoccupazione e insoddisfazione, qualora un individuo non riposi per almeno 6 ore consecutive.

Numeri del fenomeno

Per quanto riguarda l’insonnia cronica, le statistiche parlano di una diffusione europea del 10% circa della popolazione, con un minimo del 6% in Germania e un massimo del 19% in Francia. In Italia la media è del 10%, cioè riguarda circa 6 milioni di italiani. “Ma cosa rischia chi soffre di insonnia? Significativo è il rischio di malattie cardiovascolari e in particolare l’ipertensione, l’IMA e l’insufficienza cardiaca. Ma anche il diabete di tipo 2 e lo sviluppo di disturbi depressivi”. La dottoressa Salvato ha evidenziato che le linee guida europee del 2017 per la diagnosi e la cura dell’insonnia hanno individuato come trattamento di prima scelta, in quanto privo di effetti collaterali ed efficace nel 90% circa dei casi, la psicoterapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia negli adulti di qualsiasi età affetti da insonnia cronica.

Casi limite

Nei casi in cui la psicoterapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia non sia stata efficace, una opzione terapeutica è costituita dalla melatonina a rilascio prolungato. Una seconda scelta sono gli ipnotici benzodiazepinici o le cosiddette Z-drugs, il cui uso è sicuro solo nel breve termine: infatti, le recenti linee guida europee riportano una vasta raccolta di studi che dimostra come il trattamento dell’insonnia cronica con questi farmaci oltre le 4 settimane non è raccomandato.

Lavoro d'equipe

In conclusione, la serata ha approfondito le tematiche dei disturbi del sonno sensibilizzando i medici di base a indagare tra i loro assistiti la presenza di queste patologie. L'obiettivo è  intervenire tempestivamente anche tramite l’aiuto dell’équipe specialistica di medicina del sonno per migliorare la qualità del riposo notturno e quindi la qualità di vita della popolazione e per ridurre l’incidenza delle patologie cardiovascolari e metaboliche dovute anche al perdurare dei disturbi del sonno.

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