Il disastro di Pioltello riapre anche vecchie ferite. Quando ha saputo del deragliamento del treno dei pendolari a Pioltello, la memoria l’ha catapultato indietro nel tempo, al maledetto 2 gennaio del 1960. Quella mattina il meratese Alberto Scaccabarozzi, oggi 73enne, stava andando a scuola a Monza con un gruppo di amici meratesi, quando il treno su cui viaggiava andò a schiantarsi contro una fabbrica monzese.
Il disastro di Pioltello oggi, quello di Monza nel 60, stesso dolore
Quel disastro nel cuore delle Brianza, vissuto sulla sua pelle, è ancora un ricordo vivo nella mente di Saccabatozzi. “Eravamo in prima classe, in sei nello stesso scompartimento – racconta Scaccabarozzi, che ancora tradisce un fremito nel ricordare quel giorno – Ricordo che mi alzai, andai al finestrino, lo abbassai e dissi ai miei amici: “Ragazzi, oggi si vola”. Un istante dopo ero finito a gambe all’aria sopra il porta bagagli”.
Le vittime
Il maledetto 2 gennaio del 1960 furono 17 i morti. I feriti più di 139 su un totale di 800 passeggeri (in un secondo tempo moriranno in ospedale altre due persone). Tra le vittime anche lavoratori del nostro territorio: Lucia Colombo, 32 anni, di Cernusco; Giambattista Mainetti, 36 anni, di Caprino; Maria Mandelli, 39 anni, di Lomagna; Ludovica Mariani, 35 anni, di Merate; Alessandro Mazzola, 30 anni, di Calusco; Elio Sangiorgio, 20 anni, di Olgiate e Silvana Vismara, 24 anni, di Cernusco. Morì anche Elio Sangiorgio, studente ventenne, uscito di casa di buon’ora per andare in università. Accanto a lui, il cadavere del parroco di Dervio Don Giuseppe Gaffulli.
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