Dio non abita più qui. Chiese dismesse: quale futuro?
Nel Bel Paese si contano circa 100mila edifici sacri, solo a Merate ce ne sono una trentina, ma molti sono chiusi da tempo.
Il problema delle chiese dismesse messo a tema di un convegno organizzato dal cardinal Gianfranco Ravasi. Nel Bel Paese si contano circa 100mila edifici sacri, solo a Merate ce ne sono una trentina, ma molti sono chiusi da tempo.
Chiese dismesse: che cosa farne?
I luoghi di culto sono troppi, soprattutto se si considera l’aumento dei costi di gestione e manutenzione degli immobili, il costante calo dei sacerdoti, la fuga dei fedeli causata dalla progressiva secolarizzazione della società e il declino della pratica religiosa. Di qui il convegno organizzato dal Pontificio Consiglio per la Cultura presieduto dal cardinale meratese Gianfranco Ravasi sulla dismissione degli edifici di culto e la gestione integrata dei beni culturali ecclesiastici.
Solo Merate conta una trentina di chiese
In Italia gli edifici di culto sono quasi centomila, solo a Merate poco meno di una trentina. Oltre alle più conosciute - la prepositurale di Sant’Ambrogio, il convento di Santa Maria Nascente di Sabbioncello, la chiesa nuova di Sartirana, quella di Novate intitolata alla Madonna della Pace e quella di Pagnano dedicata a San Giorgio - sono tanti gli edifici di culto che punteggiano con la loro storia, unica e irripetibile, i luoghi della nostra città. La maggior parte delle chiese giacciono però silenziose. Le loro navate - un tempo invase di preghiere, canti e volute d’incenso - risuonano oggi d’una assenza che parla di un passato per lo più ignorato e dimenticato.
A novembre il convegno voluto da Ravasi
I modi e i tempi di questa operazione di dismissione saranno al centro del convegno internazionale promosso per il prossimo mese di novembre a Roma dal cardinale Gianfranco Ravasi in qualità di presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura. "Il fenomeno ha implicazioni giuridiche complesse e coinvolge nel dialogo tutta la società nel suo insieme, sottolinea Ravasi, perché le chiese sono patrimonio anzitutto della comunità che le ospita. A Merate, inoltre, ci sono altri tre gioielli in cerca di autore: Palazzo Prinetti, Villa Perego e l'oratorio di San Rocco. Il loro destino futuro sarà uno dei temi caldi della prossima campagna elettorale.
Sul Giornale di Merate in edicola da martedì 17 luglio un dossier approfondito sulle chiese di Merate articolato in quattro pagine.