Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto integralmente il ricorso presentato dal gruppo di minoranza “Chiaramente Dervio” contro il nuovo Statuto e il regolamento del Consiglio comunale, riconoscendo la piena legittimità dell’operato dell’Amministrazione.
La sentenza, oltre a demolire punto per punto le contestazioni avanzate dai consiglieri di opposizione, condanna i ricorrenti al pagamento di oltre 7.000 euro per la “refusione delle spese di lite a favore del Comune di Dervio”.
Nel provvedimento, il TAR evidenzia alcune criticità nelle modalità con cui la minoranza aveva presentato le istanze di accesso agli atti, definendole “confusionarie” in alcuni casi. Tuttavia, i giudici hanno concluso che tutte le prerogative di accesso erano state rispettate, con risposte talvolta fornite nello stesso giorno di ricezione delle richieste.
Dervio, il Tar respinge il ricorso della minoranza: “Regolamento comunale pienamente legittimo”
Il gruppo “Chiaramente Dervio” – composto da Luisa Ongaro, Luigi Giordano, Flavio Cipelli e Davide Mevi – aveva chiesto l’annullamento totale o parziale del regolamento comunale, sostenendo che violasse “le prerogative della minoranza e il principio di democrazia”.
Il TAR ha ritenuto che “tutte le prerogative di accesso agli atti siano state rispettate” e che “l’Amministrazione abbia riscontrato puntualmente ogni richiesta, in alcuni casi addirittura nello stesso giorno di ricezione”, nonostante la legge preveda fino a 30 giorni per rispondere.
“Questa sentenza mette la parola fine a una vicenda costruita su falsità e strumentalizzazioni”, commenta il sindaco Stefano Cassinelli. “Da anni la minoranza racconta che a Dervio non c’è democrazia e che vengono ostacolati nell’accesso agli atti. Oggi la magistratura amministrativa conferma che non solo abbiamo sempre rispettato la legge, ma che gli uffici comunali hanno operato con correttezza e tempestività”.
Dal canto loro, i rappresentanti di “Chiaramente Dervio” hanno pubblicato una dichiarazione ufficiale:
“In risposta ai roboanti comunicati del sindaco sulla sentenza del TAR che non ha accolto il nostro ricorso, ci preme evidenziare che ricorrere al Tribunale non costituisce un torto a qualcuno, ma un esercizio legittimo dei nostri diritti.
Il nostro ricorso nasceva dalla modifica, avvenuta il 30 dicembre 2024, del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, che ha ridotto drasticamente il nostro ruolo in aula, limitando la possibilità di incidere sull’ordine del giorno e il tempo a disposizione per le interrogazioni.
Pur comprendendo la valutazione dei giudici, resta il fatto che tali restrizioni costituiscono un peggioramento rispetto alla situazione precedente e certificano le priorità e i valori dell’amministrazione Cassinelli. Abbiamo deciso di tutelare il nostro ruolo e continueremo a vigilare sull’attività amministrativa, nel rispetto della legge”.
Il primo cittadino non nasconde la propria soddisfazione: “Il TAR ha smontato ogni accusa e ha riconosciuto la serietà del nostro lavoro. Dispiace che, per un’azione politicamente pretestuosa, i cittadini abbiano dovuto sostenere costi legali che potevano essere evitati”.
Dal punto di vista politico, la decisione segna un passaggio importante. “Mi auguro che da oggi la minoranza scelga la strada del confronto costruttivo invece di quella del conflitto sterile. Le sentenze non si commentano: si rispettano. E ora è chiaro chi aveva torto”, conclude Cassinelli.