Lecco

Derubata nel parcheggio del Bione scrive una lettera al sindaco e una al ladro: "Mi hai preso il mondo"

Sconforto, amarezza, anche qualche senso di colpa. Ma non rassegnazione. Sono questi i sentimenti provati da Francesca P., residente in città, vittima negli scorsi giorni di un furto (l’ennesimo) nel parcheggio del Bione.

Derubata nel parcheggio del Bione scrive una lettera al sindaco e una al ladro: "Mi hai preso il mondo"
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Derubata nel parcheggio del Bione di Lecco  scrive una lettera al sindaco e una al ladro: "Mi hai preso il mondo"  Sconforto, amarezza, anche qualche senso di colpa. Ma non rassegnazione. Sono questi i sentimenti provati da Francesca P., residente in città, vittima negli scorsi giorni di un furto (l’ennesimo) nel parcheggio del Bione.

Derubata nel parcheggio del Bione scrive una lettera al sindaco

La donna ha deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto scrivendo una lettera al sindaco di Lecco Mauro Gattinoni raccontando nei dettagli quanto avvenuto nel pomeriggio del 22 maggio e descrivendo il proprio sconcerto nel vedere il finestrino della propria auto mandato in frantumi e la borsa, che aveva lasciato sul sedile, sparita nel nulla. «Ammetto di aver commesso un errore di distrazione, lasciare la mia borsa incustodita nella mia auto - si legge nella lettera indirizzata a Gattinoni- e posso dire che è stato, comunque, traumatico vedere le condizioni della mia auto parcheggiata con vetri rotti ovunque, in presenza di tante persone e soprattutto in pieno giorno. Mi sono subito messa alla ricerca quanto meno dei miei documenti e speravo di trovare una misera telecamera che potrebbe aver ripreso l’accaduto ... ovviamente ho fatto subito denuncia ai carabinieri che mi hanno confermato purtroppo l’inesistenza di telecamere in quella zona, diventata da troppi anni obiettivo di tanta gente di malaffare». E proprio sulle condizioni dell’area punta l’attenzione la donna.

«Sindaco, il parcheggio del Bione a detto di molti è proprio un Far West oserei dire “Terra di Nessuno”: ci troviamo di fronte a innumerevoli episodi di piccoli furti con i vetri delle auto in frantumi con furti di borse/zaini, pezzi di auto asportati, atti vandalici perpetrati ai danni di chi si reca al centro sportivo comunale Bione. Sindaco quanto tempo ancora bisogna attendere per l’installazione di telecamere e dare risposte palpabili mettendo al riparo i suoi cittadini da un fenomeno diventato intollerabile per chi si reca al centro sportivo? Le chiedo a nome di tanti che come me hanno subito episodi del genere che vengano presi provvedimenti immediati, che il parcheggio venga messo in sicurezza. Non continui a rendere il parcheggio del Bione “il supermarket” del malaffare, della criminalità e del vandalismo. Nella speranza che questa volta il mio urlo di rabbia e non solo mio... non rimanga inascoltato e smuova questa amministrazione comunale ad agire concretamente e subito».

....e una al ladro: "Mi hai preso il mondo"

Ma quella al primo cittadino non è l’unica missiva che ha ha scritto la vittima del furto. La donna ha preso carta e penna e si è rivolta direttamente al ladro. «Caro Ladro Sfortunato,
Ti definisco Sfortunato in quanto, se non ti manca il denaro, certamente ti manca il senso dell’onore equella della carità. Quasi sicuramente non leggerai mai questa mia lettera ma io lo voglio fare lo stesso.
Non ho la pretesa di farti cambiare “lavoro” ... solo invitarti a riflettere. Sono abituata a parlare con persone come te poiché ho insegnato in carcere per dieci anni (l’esperienza più significativa della mia carriera).
Qualche giorno fa, con destrezza e colpa di una mia leggerezza, nel parcheggio Bione dove vado spesso, hai rotto il vetro della mia auto e rubato la borsa, praticamente ti sei impossessato del mio “mondo”. Ecco non si tratta del furticello in sé; forse credevi ci fosse un portafoglio zeppo di denaro? Un cellullare di ultimo grido? Si è trattato di un furto di dati personali, ovvero foto a me care, quindi furto di memoria, di momenti, magari anche non ripetibili. Ti sei preso un portafoglio con misere 40 euro circa, i miei documenti, i miei occhiali...Valeva davvero la pena o ti è rimasto l’amaro in bocca? Non so quali strade ti abbiano condotto a questo, voglio credere che sia una ragione più che plausibile: mancanza di lavoro?
Problemi economici impellenti? Sappi che, oltre a sentirmi umiliata devo a causa del tuo gesto privarmi della mia auto non so per quanti giorni, affrontare questioni e pratiche burocratiche noiose e scoccianti.
Hai mai pensato quanto sia deprimente andare per denunce e uffici per rifare documenti e bloccare bancomat e carta di credito? Mi chiedo se hai una coscienza o degli scrupoli morali o forse la mia domanda è superflua perché evidentemente li hai perduti chissà dove quando.
Non voglio augurarti niente solo che i miei soldi siano serviti per una buona causa, per qualcosa di utile.
Io però di una cosa ti devo ringraziare. Ti ringrazio perché mi hai insegnato ad essere d’ora in poi più guardinga e pensar male e a non essere ingenua.
Grazie te ne rendo merito.
Francesca P.
(tu sai il mio cognome perché hai i miei documenti)»

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