Daniele Nava e Mauro piazza discutono di tasse con Nicola Porro

Mercoledì sera, con inizio alle  21, a Palazzo Falck, nella centralissima piazza Garibaldi di Lecco, arriverà Nicola Porro per presentare il suo ultimo libro: «Le tasse invisibili. L’inganno di Stato che toglie a tutti per dare a pochi».

Daniele Nava e Mauro piazza discutono di tasse con Nicola Porro
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Mercoledì sera, con inizio alle  21, a Palazzo Falck, nella centralissima piazza Garibaldi di Lecco, arriverà Nicola Porro per presentare il suo ultimo libro: «Le tasse invisibili. L’inganno di Stato che toglie a tutti per dare a pochi». Ad aprire la serata - voluta da Libertà protagonista e Fondazione Costruiamo il Futuro con la collaborazione del nostro settimanale - sarà Mauro Piazza, presidente dell’associazione Libertà protagonista. Sul palco poi il giornalista e conduttore televisivo si confronterà con Daniele Nava, imprenditore della Mario Nava Spa di Bosisio Parini, moderati dal direttore editoriale del Gruppo Netweek, Giancarlo Ferrario.

 

 

 

Daniele Nava e Mauro piazza discutono di tasse con Nicola Porro

«Nel mondo di oggi, e sotto l’abile regia di Nicola Porro, vogliamo cercare di capire in un momento in cui la rappresentanza politica è in crisi il principio su cui essa stessa si basa, cioè “No taxation without representation” (Nessuna tassazione senza rappresentanza). Partendo proprio dal famoso slogan politico del 1700, che sintetizzava una delle 27 lamentele dei coloni americani nelle Tredici Colonie, faremo un viaggio tra i livelli di tassazione presenti oggi in Italia, scoprendo anche quelle appunto che sono reali e di cui paghiamo gli effetti ogni giorno, pur essendo non direttamente visibili», spiega Mauro Piazza, consigliere regionale e promotore dell’evento .
«L’autore, nel corso della serata, si confronterà con l’amico Daniele Nava, un imprenditore che ogni giorno affronta le sfide del mondo imprenditoriale confrontandosi con la tirannia derivante delle imposte».  «Una voce»- continua Piazza - «che sicuramente darà molti spunti in quanto riteniamo che nelle aziende ci sia un dna sano, specie nel modello italiano della piccola e media impresa, perché é il dna di imprenditori e lavoratori, il dna di chi investe, rischia, sonda le opportunità e premia il merito».
«Il nostro é un modello sano di società, che va aiutato in ogni modo, un modello che genera lavoro, distribuzione della ricchezza, opportunità di futuro e di famiglia che non va tartassato, ma che anzi va lasciato libero di esprimere tutte le sue potenzialità. Il mondo delle imprese,  soprattutto quello lombardo, è così lontano dai mondi delle rendite, delle corporazioni che difendono privilegi acquisiti in maniera ingiusta negli anni, è un mondo che è allo stesso tempo è anche lontano dalla pura finanza dove il denaro genera denaro,  creandone molto e per pochi,  spesso frutto di pure speculazioni», conclude il consigliere regionale.

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