Dai campi di calcio del Meratese alla serie B, l'impresa di Lorenzo e Gamal
I due arbitri, poco più che 30enni, raccontano la loro gavetta, iniziata insieme nel 2002.
I due arbitri, poco più che 30enni, raccontano la loro gavetta, iniziata insieme nel 2002 sui campi di calcio del Meratese.
Sono diventati arbitri di calcio insieme
Le porte della serie B del calcio si sono spalancate per due ragazzi della sezione arbitrale di Lecco. Lorenzo Maggioni di Montevecchia, e Gamal Mokhtar di Robbiate, entrambi classe 1984, hanno infatti debuttato nei giorni scorsi nel campionato cadetto. Una carriera iniziata insieme e che ora è arrivata ad un passo dal sogno, la tanto ambita serie A. "Abbiamo iniziato insieme nel 2002 il corso di formazione e il 18 maggio dello stesso anno abbiamo superato insieme l’esame per diventare arbitri", ha raccontato Maggioni ripercorrendo il percorso condiviso con il collega. "All’inizio eravamo entrambi direttori di gara, poi Gamal è diventato assistente per continuare la sua scalata verso i campionati maggiori. Ora, per coincidenza, siamo stati promossi entrambi in serie B lo stesso anno e siamo i primi nella sezione di Lecco ad aver raggiunto tale obiettivo".
Tanti sacrifici e una passione bruciante
Tanti sacrifici, allenamento e una passione bruciante che nessuna difficoltà è riuscita ad arrestare. "Quando si è in campo come arbitri si è soli. Non si hanno compagni al proprio fianco che possono rimediare ad un tuo errore. Sei lì a servizio dei giocatori. Loro sono 22 solo in campo, poi ci sono le riserve, i dirigenti, gli allenatori e il pubblico. Le prime partite sono un banco di prova: servono a tutti i giovani direttori di gara per capire se sono in grado di isolarsi e di non essere vittima delle urla o se magari non sono adatti a quella carriera", hanno spiegato i due arbitri. "Questo mestiere aiuta a crescere e accelera il percorso di maturazione di ognuno. Gestire un ambiente così è complesso. Per questo motivo è importante l’allenamento: tenere la lucidità fisica e mentale è una prerogativa fondamentale".
Far coincidere famiglia, lavoro e arbitraggio non è semplice
Ma i sacrifici non stanno soltanto nelle sgambate in lungo e in largo per il rettangolo verde. "Anche per molti arbitri di serie A, questo non è un lavoro. Far coincidere famiglia, lavoro e arbitraggio non è certo semplice. Dobbiamo girare l’Italia nel weekend, allenarci settimanalmente almeno tre volte con un preparatore atletico e arrivare alla partita con la concentrazione giusta", ha commentato Maggioni. "Io sono un idraulico e, soprattutto per i turni infrasettimanali, devo ringraziare il mio datore di lavoro che mi lascia piena libertà. Mi ritengo un privilegiato per questo" ha poi aggiunto Mokhtar.
Ogni volta dobbiamo fare squadra con un nuovo team
"La più grande difficoltà degli arbitri è quella di creare squadra con un team sempre nuovo. Gli assistenti infatti tendono spesso ad essere accoppiati, ma il direttore di gara ovviamente dovrà essere capace di stimolare una fiducia reciproca che sfoci in coesione durante il match. Le partite inoltre vanno preparate. Noi studiamo gli schemi e i movimenti di ogni squadra, conosciamo la loro rosa, chi si porterà sul pallone per battere i calci piazzati e quant’altro. In questo la tecnologia aiuta molto e arrivare preparati ad una partita risulta poi fondamentale per la gestione degli episodi che, come ben sanno gli appassionati di calcio, posso essere decisivi in una partita".
Nel cassetto il sogno della serie A
"Ora non ci resta che lavorare sodo e continuare a migliorarci, rincorrendo il sogno della serie A. Il nostro obiettivo è soprattutto quello di regalare un obiettivo ai ragazzi che oggi si affacciano a questo mondo. Vorremmo essere degli esempi per tutta la sezione di Lecco, vorremmo motivare la crescita di chi già sta cercando di seguire le nostre orme. Qualche altro giovane, magari, vedendo dove siamo arrivati noi potrebbe decidere di mettersi un fischietto in bocca e dare inizio alla partita più bella che la vita può regalare" ha concluso Maggioni guardando al futuro.