Giudiziaria

Crollo del ponte di Annone: quattro rinviati a giudizio. L'ingegnere Torresan patteggia

Il processo inizierà l'11 settembre

Crollo del ponte di Annone: quattro rinviati a giudizio. L'ingegnere  Torresan patteggia
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Quattro persone rinviate a giudizio e una che ha scelto di scendere a patti con la giustizia. E' stata celebrata ieri, mercoledì 3 giugno, nella sede della Camera di Commercio di Lecco, l'udienza preliminare per il crollo del ponte di Annone, costato la vita al civatese Claudio Bertini.

Crollo del ponte di Annone: quattro rinviati a giudizio

Ad affrontare il processo, che inizierà il prossimi 11 settembre,  saranno  l’ingegner Angelo Valsecchi, 53 anni di Lecco, dirigente del settore Viabilità e Infrastrutture della Provincia,  dl’ingegner Andrea Sesana, 38 anni di Oggiono, responsabile del servizio concessioni e reti stradali sempre di villa Locatelli, l’ingegner Giovanni Salvatore, 59 anni, capo del centro manutenzioni dell’Anas per la Lombardia. Con loro a anche Silvia Garbelli, 59 anni, funzionario tecnico del settore Pianificazione territoriale e grandi infrastrutture della Provincia di Bergamo che ha rilasciato il permesso di transito del tir della ditta «Nicoli» sul viadotto.

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L'ingegnere Torresan patteggia

Ha  scelto invece la via del patteggiamento (un anno e due mesi con la sospensione della pena)l’ingegner Roberto Torresan, 56 anni, di Busto Arsizio (Varese) che 4 anni prima del crollo elaborò un progetto per la manutenzione della infrastruttura non segnalando, secondo l’accusa, problemi statici, ma solo il degrado del ponte.

Il crollo del ponte di Annone

Erano circa le 17.30 quando il viadotto, su cui stava passando il tir dell’azienda di trasporti «Nicoli» franò sopra l’Audi A4 bianca che stava transitando proprio in quel momento sulla statale 36. Bertini, residente a Civate in via Belvedere, morì incastrato tra le lamiere. Ferite altre sei persone coinvolte nell’incidente: l’autista del camion riportò un trauma toracico e varie contusioni. Contusioni varie anche per tre bambini che si trovavano a bordo di un’altra auto. Rimasta incastrata sul ponte anche una Volkswagen Golf: la persona al volante uscì miracolosamente illesa dall’incidente sebbene si trovasse sul cavalcavia al momento del crollo. Vivo per miracolo anche un motociclista che stava percorrendo la superstrada nell’attimo in cui il ponte crollò. Sotto choc anche un altro automobilista, Paolo Giacalone di Albavilla, rimasto in bilico con la sua Toyota «Auris» proprio nel punto dove si spezzò il viadotto.

 

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