Dolore

Coronavirus, l'angoscia di vedere soffrire nella solitudine e nel destino inesorabile gli anziani

La dolorosa riflessione del sindaco di Lecco Virginio Brivio

Coronavirus, l'angoscia di vedere soffrire nella solitudine e nel destino inesorabile gli anziani
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L'anzianità è una condizione sociale e umana che ha più valenze: anagrafica, biologica, ma soprattutto umana. Nella drammatica avidità dei numeri di queste ore non sono mancate le voci che hanno relegato le dimensioni dell'età come discrimine rispetto alla questione delle cure e della lotta tra la vita e la morte.

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Va da sé che non ci sono né potranno mai esistere selezioni che hanno un sapore sinistro e fanno riaffiorare una tragica memoria, anche perché proprio in questi momenti è necessario riflettere sul valore degli anziani nella società di oggi e del loro ruolo fondamentale nel welfare "familiare".

Se ho una preoccupazione che sconfina nell'angoscia è di vedere soffrire nella solitudine e nel destino inesorabile quei volti, persone, nomi, che sono la nostra più preziosa risorsa affettiva, assistenziale e persino economica. La vita si è allungata, più le donne degli uomini, e non possiamo in nome di un virus distruttivo mutare standard e parametri. La vita non ha gerarchie e tocca ai medici non decidere chi salvare e chi no ma intervenire fino al limite delle loro possibilità, delle tecnologie a disposizione, della scienza guidata dalla coscienza.

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Sono queste delle regole che valgono in tempo di pace come in tempo di guerra, come purtroppo sono i tempi in cui viviamo. In questo momento se riusciamo a dedicare anche solo un pensiero dobbiamo farlo sì al futuro dei giovani che sono da sempre al primo posto nella nostra agenda, ma dobbiamo con altrettanto urgenza contribuire a rimodellare la figura dell'anziano. Perché se è vero che l'anziano è più fragile, uscirà scosso da questa prova e avrà bisogno di riprendere dimestichezza con la vita di ogni giorno e di ritrovare la meritata serenità dopo anni di sacrifici, di battaglie, di azioni generose. Solo se riusciremo a coniugare la scienza con un nuovo umanesimo allora potremo dire che la rinascita può riprendere da nuove fondamenta e da nuovi fondamentali.

Virginio Brivio

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