Condanna definitiva al carcere per un padre orco

Dopo tre gradi di giudizio la Suprema Corte ha confermato la pena di tre anni e quattro mesi di reclusione all'uomo che aveva abusato della figlioletta

Condanna definitiva al carcere per un padre orco
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Condanna definitiva da scontare in carcere per un padre orco. La sentenza dei giudici della Cassazione è arrivata venerdì scorso e dalla stesso giorno l'uomo è rinchiuso nella casa circondariale di Bollate.

La denuncia cinque anni fa

La terribile vicenda  risale però ad oltre cinque anni fa. L’indagine aveva tratto origine dalla denuncia della madre della minore, raccolta dai Poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Lecco nel gennaio del 2013.

Lunghe ed estenuanti le indagini poste in essere dagli uomini della Sezione Minori della Squadra Mobile, attualmente coordinati dal Commissario Capo Danilo Di Laura. Un lungo lavoro che ha permesso di acquisire incontrovertibili elementi di prova nei confronti dell’orco. L'uomo, G.U., è infatti risultato responsabile di abusi sessuali sulla sua stessa figlia di appena dieci anni.

L'abuso in un agriturismo lecchese

L'orribile abuso era avvenuto in un agriturismo della Provincia di Lecco. Qui  il mostro aveva  approfittato dell’assenza della madre per dar sfogo alle sue perversioni. Rimanendo solo con la figlia, mascherando le attenzioni sessuali come fossero dei giochi innocui, approfittava della piccola con toccamenti e strusciamenti. Addirittura, avanzando la scusa “siamo più comodi”, la faceva dormire nuda nel proprio letto, anche per tutta la notte.

Tre gradi di giudizio

Grazie ai copiosi elementi raccolti dal personale specializzato della Seconda Sezione della Squadra Mobile, il Tribunale di Lecco ha emesso una sentenza di condanna in primo grado nei confronti dell'uomo. Condanna che è poi stata confermata dalla Corte d’Appello di Milano ed infine ribadita dalla Corte di Cassazione, assicurando il reo alla Giustizia.

In considerazione della gravità del reato, all'uomo sono state inflitte ulteriori pene accessorie, che includono la perdita della patria potestà genitoriale, il divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori ed il divieto di svolgere lavori che prevedano il contatto con i minori.

Da ieri, finalmente l’orco è detenuto presso la casa circondariale di Bollate.

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