Si è chiusa l'iniziativa "Per le vie delle croci": tanti i momenti toccanti
Si è chiusa lo scorso 30 maggio "Per le vie delle croci", l'iniziativa per ricordare tutte le vittime delle strada che ha raccolto numerose persone nei tanti momenti di preghiera, in particolare nel lecchese
Si è chiusa lo scorso 30 maggio "Per le vie delle croci", l'iniziativa per ricordare tutte le vittime delle strada che ha raccolto numerose persone nei tanti momenti di preghiera, in particolare nel lecchese.
Tantissimi appuntamenti di preghiera
"Con l’appuntamento del 30 maggio scorso si è concluso il mese dedicato alla prevenzione degli incidenti stradali. Tutti gli eventi che avevamo programmato sono stati realizzati - ha fatto sapere Angelo Fontana, responsabile del settore sociale della Polisportiva Monte Marenzo e in prima fila nell'organizzazione dell'iniziativa "Per le vie delle croci" -. Diciannove appuntamenti di preghiera per quanti hanno lasciato la vita sulle strade, diciannove occasioni di riflessione sulle cause dei troppi sinistri che procurano tante sofferenze a familiari e amici delle vittime, nonché migliaia di ferite fisiche e morali"
Tanti i luoghi raggiunti, in diversi comuni delle province di Lecco, di Bergamo e quest’anno anche di Milano, dalla Polisportiva di Monte Marenzo (area sociale) e dalla Associazione Matteo la Nasa, promotori dell’iniziativa per il dodicesimo anno consecutivo. Al loro fianco tantissimi cittadini colpiti negli affetti più cari da gravi incidenti, parroci, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni.
Ancora troppi morti sulle strade
"Purtroppo, il fenomeno non registra dati confortanti - prosegue Fontana -. Nel 2017 sulle strade della provincia di Lecco le vittime sono state 9, ma nei primi cinque mesi di quest’anno il numero dei decessi è già arrivato a 11. Dietro ogni croce una persona che ci ha lasciato, dietro ogni croce il dramma di una famiglia che porta nel proprio cuore una ferita che, nonostante lo scorrere degli anni, non si rimargina. I momenti toccanti sono stati numerosi, soprattutto quelli che hanno raccolto le testimonianze dirette di quanti sono stati colpiti dalla scomparsa dei loro cari"
È stato ricordato Claudio Bertini, travolto a bordo della sua auto nel crollo del ponte sulla SS.36 nell’ottobre 2016; mentre nella Basilica San Nicolò, Monsignor Franco Cecchin ha ricordato suo fratello prematuramente morto in un incidente stradale a soli 20 anni. A Bellano i presenti hanno pregato per l’Agente di Polizia Stradale Francesco Pischedda, deceduto a soli 28 anni mentre era in servizio lungo la statale 36. Ad Erve e Vercurago si è ricordato in modo particolare Pietro Augruso Vita di Lorentino, il giovane di 26 anni che ha perso la vita pochi giorni prima in un incidente motociclistico a Torre de' Busi.
"È possibile ridurre il numero di incidenti stradali"
"In tutte le altre celebrazioni, alle preghiere rivolte alle vittime sono seguite le forti richieste di non lasciarci irretire dalla fatalità, di non accettare l’idea che non si può fare niente. È convinzione di tutti, dei cittadini più attenti e sensibili alle istituzioni, che ridurre drasticamente il numero degli incidenti stradali, soprattutto quelli che hanno conseguenze fatali, non solo è possibile, ma un doveroso impegno di ognuno: degli utenti della strada ad essere rispettosi delle norme che regolano il traffico, nonché rispettosi della propria e altrui vita; delle istituzioni pubbliche e private che hanno il compito di garantire la sicurezza delle strade e dei veicoli e dei soggetti educanti (famiglie, scuole, parrocchie, polisportive, agenti del traffico, ecc.) che hanno la responsabilità di accompagnare i giovani nel cammino verso una cittadinanza responsabile e consapevole. Ed è proprio in questo senso che pensiamo di orientare per il futuro le nostre campagne di sensibilizzazione nei confronti delle scuole di ogni ordine e grado. Primo perché i giovani sono le prime vittime degli incidenti stradali, inoltre perché riteniamo che i ragazzi siano i più ricettivi ad assumere comportamenti corretti nelle relazioni sociali, se debitamente supportati e formati. Questo proposito è nato, inoltre, dalla constatazione di come a tutti gli eventi sia mancata la presenza significativa dei giovani. Sono mancati proprio loro, che devono essere gli interlocutori privilegiati per ogni progetto di prevenzione degli incidenti stradali"
Infine i consueti ringraziamenti "A quanti hanno sostenuto anche questa volta il nostro sforzo - conclude Fontana -. I Parroci, i Sindaci, i Rappresentanti delle Istituzioni, le Associazioni, la tv e la stampa locale, in particolare tutti i cittadini che hanno partecipato alle funzioni. Per concludere ricordiamo che, per la prima volta, abbiamo celebrato la Santa Messa nella Basilica di Sant’Ambrogio in Milano. L’Abate Carlo Faccendini ha tenuto la funzione di fronte a tantissimi fedeli, accompagnata dalle musiche dei “Picett del Grenta” di Valgreghentino. Ci è sembrato importante allargare il circuito di questa campagna ad una delle aree metropolitane più importanti del Paese, perché in ogni terreno sia seminata la consapevolezza che gli incidenti stradali devono essere ridotti, senza se e senza ma"