grande commozione

Chiesa gremita per l'ultimo saluto a monsignor Ambrogio Balatti: "Il martirio di suor Laura lo ha accompagnato per tutta la vita"

Fu arciprete a Chiavenna per oltre vent'anni, prima di tornare nella sua Mandello, dove si è spento venerdì. Il funerale celebrato dal vescovo Cantoni: "Un uomo che non si è mai risparmiato verso gli altri"

Chiesa gremita per l'ultimo saluto a monsignor Ambrogio Balatti: "Il martirio di suor Laura lo ha accompagnato per tutta la vita"
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Una grande folla di fedeli, autorità civili e una cinquantina di sacerdoti, con il funerale celebrato dal vescovo di Como Oscar Cantoni, per tributare l'ultimo saluto, questa mattina, lunedì 4 novembre 2024, a monsignor Ambrogio Balatti, scomparso venerdì a Mandello all'età di 84 anni. Si è spento nella sua frazione natale, Luzzeno, dove si era ritirato negli ultimi anni, in seguito a un lungo cammino di fede che lo ha portato a esercitare il suo ministero in molti paesi: uno su tutti Chiavenna, dove è stato arciprete per oltre 20 anni, vivendo sulla sua pelle la terribile vicenda dell'assassinio di suor Maria Laura Mainetti (uccisa da tre ragazze il 6 giugno 2000), beatificata nel 2021. Fu infatti don Ambrogio l'ultimo a parlare con suor Laura e dalle indagini risultò che inizialmente la vittima prescelta dalle tre ragazze doveva essere proprio lui.

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Il vescovo di Como Oscar Cantoni

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Chiesa gremita per l'ultimo saluto a monsignor Ambrogio Balatti: "Il martirio di Suor Laura lo ha accompagnato per tutta la vita"

"Si commuoveva profondamente, don Ambrogio, fino alle lacrime, parlando di suor Maria Laura e ricordava con ammirazione il suo tratto di bontà e di tenerezza nei confronti di tutti, in particolare dei giovani e dei poveri. Ne esaltava le sue molteplici virtù, ammirato dal suo gesto di perdono, che le ha consentito di affrontare il martirio
con animo sereno", così il vescovo Cantoni durante l'omelia di questa mattina a Mandello nella chiesa del Sacro Cuore. "Tutta la vita di don Ambrogio è stata un crescendo continuo, arricchito dalle responsabilità sempre più impegnative e coinvolgenti che gli sono state affidate: da vicario parrocchiale a Cadorago a parroco di Pognana e poi di San Rocco in Como, da insegnante di religione a rettore del nostro Seminario, a parroco di Chiavenna San
Lorenzo per ben 22 anni. Per concludere qui a Mandello in un servizio pastorale in piena collaborazione con sacerdoti e fedeli. Don Ambrogio ha compiuto questi compiti ministeriali con semplicità e gioia, nel generoso dono di sé, senza risparmio alcuno, in un pieno e totale coinvolgimento. Sapeva accogliere le persone con generosa disponibilità, con una grande affabilità, unita anche a una ponderata saggezza".

Don Ambrogio Balatti

Ai funerali presenti anche il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, e il sindaco di Chiavenna Luca Della Bitta, che ha condiviso con tutti un intenso ricordo: "Sei volato in Cielo in silenzio, come era nel tuo stile. Nella tua lunga vita di servizio, Chiavenna è stata la tua esperienza più significativa e per noi hai significato presenza quotidiana, hai camminato con noi, anzi, sarebbe giusto dire pedalato, visto che non ti separavi mai dalla tua bicicletta nera. Ti ricorderemo per la tua profondità, umiltà e descrizione, per aver sempre riservato una parola buona a tutti come testimonianza della presenza di Dio nella vita di ognuno di noi".

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Toccanti anche le parole di don Vittorio Bianchi, ex parroco di Abbadia, mandellese e suo caro amico, con cui aveva festeggiato proprio quest'anno i 60 anni di sacerdozio: "Sei stato un punto di riferimento per me per la tua grande capacità di approfondire la parola di Dio, sapevi cogliere l'origine dei mali della nostra società e grazie alla tua riflessione riuscivi a farmi cogliere un atteggiamento pastorale nuovo verso il prossimo. Don Ambrogio è stato un uomo saggio, mite e misericordioso, chi andava da lui trovava sempre una porta aperta per la consolazione dello spirito. Lo ringrazio per gli ultimi momenti della vita perché ho avuto il privilegio di stargli accanto, e posso dire che ha affrontato sempre i momenti più tragici accogliendo la vicinanza dell'uomo e lodando la presenza di chi gli era accanto".

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