"Chi siamo noi per giudicare? Chi siamo noi per condannare? Tutti a puntare il dito. I figli sono nostri". L'amaro sfogo della mamma di Alex
"Purtroppo quando succedono cose come queste perdono in tanti. Vengono distrutte le famiglie non solo chi ha perso ma anche di chi è stato la causa di tutto".
"Chi siamo noi per giudicare? Chi siamo noi per condannare? Tutti a puntare il dito. I figli sono nostri. Ma devono vivere la loro vita. Anche sbagliando. Anche se vanno male a scuola. Anche se le combinano.. Tutti a volere figli perfetti. A me basterebbe avere ancora mio figlio. Con i suoi pregi e difetti. Vorrei poter avere ancora la fortuna di vedere il suo sorriso. Vorrei poter ancora discutere con lui. Vorrei potermi ancora arrabbiare con lui. Vorrei sentirmi ancora chiamare mamma da lui. Avete il bene più prezioso. Siete ricchi...e non ve ne accorgete... Amate i vostri figli così come sono...avete l'amore più grande".
"Chi siamo noi per giudicare? Chi siamo noi per condannare? Tutti a puntare il dito. I figli sono nostri". L'amaro sfogo della mamma di Alex
Una madre, il suo strazio, quel dolore che non potrà mai essere alleviato ma che in questi giorni si è fatto ancor più vivo con la tragedia di Chiara Papini che ha fatto sanguinare una ferita che non si è mai rimarginata. Sarajeva Villa, la mamma di Alex Crippa , il giovane lecchese scomparso a soli 21 nel 2018 dopo un incidente sulla Lecco Ballabio , ha affidato alla rete i suoi pensieri la sua angoscia. Lei che Samuele Mellace, il giovane che al voltante della sua Clio ha travolto e ucciso Chiara, lo conosceva, perchè era amico del suo Alex, invita tutti a riflettere sull'enormità di una tragedia che ha distrutto la vita a tante, troppe persone.
Ora hanno bisogno di silenzio
Sarajeva, che un figlio l'ha perso, Sarajeva che come i genitori di Chiara ha avito e la forza e il coraggio di salvare altre vite donando gli organi del suo adorato Alex, invita tutta a fare un passo indietro e non alimentaee con le polemiche uno strazio di per se già infinito. "È stata una settimana difficile. Ha riaperto le ferite. Ha fatto riaffiorare il dolore, l'angoscia. Ho parlato con tante persone. Dal papà di Nico. Ai genitori di Samu".
"Purtroppo quando succedono cose come queste perdono in tanti - ha scritto sempre in rete - Vengono distrutte le famiglie non solo chi ha perso ma anche di chi è stato la causa di tutto. Spero che riescano a risollevarsi. Ci vorrà tanto tempo. Forse tutta la vita. Ho avuto paura di fare quello che il mio cuore mi diceva. Eppure non so in quel momento quando ho abbracciato entrambe le mamme ho sentito semplicemente la compassione, l'amore. I loro occhi disperati mi hanno fatto sentire orgogliosa di essere una mamma. Le loro lacrime mi hanno fatto sentire orgogliosa di essere la tua mamma. Ora hanno bisogno di silenzio, rispetto e preghiere. Ora hanno bisogno entrambe di amore".