Chef lecchese in finale in una sfida ai fornelli internazionale
Grande successo per Fabrizio Ferrari del Porticciolo 84 di Lecco
Lecco si rivela una terra davvero di grande cucina e grandi palati. Uno chef lecchese, Enrico Crippa, si è recentemente aggiudicato le tre forchette nella guida Ristoranti d'Italia 2019 del Gambero Rosso. Un altro chef lecchese, Fabrizio Ferrari del Porticciolo 84 di Lecco è stato stato selezionato lo scorso agosto tra i partecipanti di “Korean Food Battle”, famoso programma televisivo coreano di cucina. Ora lo chef lecchese accede alla finale insieme a Amar Santana (Stati Uniti) e Marcelo Ballardin (Belgio).
“Hansik Daechup - Korean Food Battle”
In “Hansik Daechup - Korean Food Battle” cinque maestri di cucina tradizionale coreana provenienti da tutta la Corea del Sud si sfidano con prelibatezze della propria regione. Nella nuova stagione del programma trasmesso dal food channel Olive TV, giunto quest'anno alla sua quinta edizione, ogni maestro coreano è stato affiancato da uno chef proveniente da Stati Uniti, Canada, Belgio, Messico e Italia. I 5 chef selezionati per il programma, tutti accomunati dal desiderio di imparare come preparare autentici piatti coreani, sono: Fabrizio Ferrari, stella Michelin con il suo ristorante lecchese dedicato al pesce di mare Al Porticciolo 84; Sergio Meza, giovane chef messicano, parte della prestigiosa classifica Latin America’s 50 Best Restaurants con il ristorante Villanos en Bermuda di Bogotà, Colombia; Amar Santana, finalista di “Top Chef US 2016”, proprietario delle insegne Broadway e Vaca in California; Dale MacKay, vincitore di “Top Chef Canada 2011” e lo chef stellato belga Marcelo Ballardin.
Lo Chef lecchese Fabrizio Ferrari
Ferrari, che grazie alla sua maestra Lee YoungSuk ha appreso i segreti dell’arte della cucina coreana, si è guadagnato la finale a colpi di tradizione centenaria e piatti fusion italo-coreani. “Da alcuni anni ormai mi sono appassionato all’hansik, il cibo coreano, e alla cultura coreana; devo ammettere che è stato amore a prima vista” afferma Fabrizio Ferrari. “Questo programma è per me una possibilità molto importante e divertente per approfondire le conoscenze della cucina coreana, che ancora in Italia non è molto conosciuta come altre cucine asiatiche, ma che sicuramente è di alto livello; molto sana e unica nel suo genere, con preparazioni e condimenti che sono propri solo di quella piccola regione del mondo. Ora, dopo le esperienze vissute e le conoscenze acquisite, sono pronto per far conoscere agli italiani i sapori e le tecniche dell’hansik. Mi piacerebbe essere un ambasciatore della cucina coreana nel mio paese: ci sono ottime possibilità di incuriosire e magari fondere piatti contemporanei italiani con sapori coreani” dichiara Fabrizio. La passione dello chef lecchese per la cucina coreana è nata anche grazie al suo sous-chef Shim Won Hyouk, di Seoul, da 4 anni braccio destro della cucina del Porticciolo 84.
Al Porticciolo 84
Il ristorante Al Porticciolo 84 di Lecco è una eccellenza del territorio lecchese tanto da meritarsi la stella Michelin. Al Porticciolo 84 è da quasi trent’anni anni un punto di riferimento per la ristorazione di alta qualità Daria e Bruno Ferrari hanno gestito il ristorante con passione dall’anno della sua apertura, il 1984. Dal 2004 è il figlio Fabrizio a occuparsi della cucina centrata sul pesce di mare. Giovane e creativo chef, Fabrizio Ferrari ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti tra cui una stella assegnatagli dalla guida Michelin dal 2006 ad oggi ed è riuscito a coinvolgere nella vita del Porticciolo anche la compagna Anna. Dal 2012 il ristorante fa parte dell’Associazione Jeunes Restaurateurs D’Europe. Nel 2016 il ristorante è stato il primo in Italia ad ottenere la certificazione per la Catena di Custodia secondo lo standard MSC Pesca Sostenibile – Marine Stewardship Council, di cui Fabrizio è anche Ambassador.
Hansik
La cucina coreana, che si è sviluppata lungo i cinquemila anni di storia della Corea, racchiude in sé benessere, sapore e piacere. Le principali caratteristiche dell’hansik sono l’essere rispettosa della natura e il riuscire ad unire sapore e nutrizione.
Alla base di questa cucina c’è una filosofia alimentare propria dei coreani, cioè che “il cibo e la medicina hanno la stessa radice”. L’alimentazione è principalmente a base di verdure, alimenti privi di grassi e ipocalorici. Le verdure vengono appena sbollentate e condite risultando così ricche di vitamine e minerali; la carne e il pesce vengono grigliati, stufati o bolliti, piuttosto che fritti, per preservarne i sapori e i nutrienti. La fermentazione è uno dei tratti distintivi della cucina coreana: il kimchi, pietanza preparata con verdure messe sotto sale, condite con varie salse e messe a fermentare, si è affermato a livello internazionale come prodotto salutare e la rivista americana “Health” lo ha inserito al quinto posto nella classifica dei cibi anticancerogeni e ricchi di fermenti lattici.
Anche la pasta di peperoncino (gochujang), la salsa di soia (ganjang), la pasta di soia (doenjang) e il pesce fermentato sono tutti preparati a partire dal meju, un blocco di soia fermentata. Porro, aglio e polvere di peperoncino sono gli aromi complementari immancabili nella cucina coreana, che ricerca armonia e salute facendo uso di ingredienti freschi e naturali.