Burbero e appassionato: semplicemente Baldo

Un pezzo di storia lecchese rivive nel cuore della città in via Roma.

Burbero e appassionato: semplicemente Baldo
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Burbero e appassionato: semplicemente Baldo nella centralissima via Roma. Un piccolo assaggio del viaggio nella storia lecchese raccontata sul Giornale di Lecco in edicola oggi, lunedì 11 dicembre.

Storia di un'istituzione

21 anni fa, l’8 settembre 1996, moriva Angelo Baldo Gattinoni. Un uomo che amava in modo così viscerale Lecco da non sopportare che niente fosse fuori posto. Polemico, a volte burbero, in realtà possedeva un gran cuore. «Mi accendo come un fiammifero e sempre come un fiammifero mi spengo velocemente», amava ripetere. Aveva 76 anni, tutti spesi nella sua città. Di Lecco amava tutto, tanto che era stato tra i fondatori dell’Ente lecchese manifestazioni, consigliere dell’allora Azienda di soggiorno e turismo e della Calcio Lecco, quando ne era presidente il mitico Mario Ceppi. Di una cosa sola non si era mai interessato: la politica. La giudicava una perdita di tempo.

 

Grafico eccezionale e caricaturista

Era un grafico eccezionale, un caricaturista arguto, un fotografo eccellente. Faceva tutto per passione e senza percepire nulla. Per vivere stava dietro il banco della Tabaccheria numero 1: un Gattinoni aveva avuto la licenza poco dopo la proclamazione del Regno d’Italia o giù di lì; lui ci era arrivato dopo il liceo e gli studi di medicina che aveva interrotto durante la guerra quando, da quasi medico, curava i degenti dell’ospedale di Bizzozzero, in provincia di Varese. Un osservatorio davanti al quale sfilava tutta Lecco.  Tutto per amore di Lecco, perché nessuno potesse criticarla. Quando, però, si accorgeva che l’interlocutore ci rimaneva male, passava a raccontare una delle barzellette della sua inesauribile collezione per togliere alla critica il sapore della condanna.

Via Roma e il "negozio di souvenir"

Un modo di sdrammatizzare anche gli scontri più accesi che spesso avvenivano proprio tra le mura del «negozio di souvenir», come lui voleva fosse chiamata la tabaccheria (ora passati ad altri) in cui si affannava a recuperare cartoline (le faceva fare da sue idee e foto), monili, immagini, stampe da proporre a quanti volevano un ricordo di Lecco.

Servizio completo con immagini e approfondimenti sul numero del Giornale di Lecco  di lunedì 11 dicembre.

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