Aumentano gli infortuni mortali sul lavoro in Lombardia: nel 2019 a Lecco 5 vittime e 3417 incidenti

Il totale degli incidenti cala quasi in tutte le province, ma non in quella di Lecco.

Aumentano gli infortuni mortali sul lavoro in Lombardia: nel 2019 a Lecco 5 vittime e 3417 incidenti
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Aumentano gli infortuni mortali sul lavoro in Lombardia: nel 2019 a Lecco 5 vittime e 3417 incidenti.  A fornire un quadro dettagliato di un situazione che lo scorso anno ha preso i contorni dell'emergenza è la Cisl Lombardia che ha analizzato i dati dell'Inail.

Aumentano gli infortuni mortali sul lavoro in Lombardia

Prosegue in Lombardia l’aumento degli infortuni mortali sul lavoro ed è solo minimale la diminuzione degli incidenti totali. Gli ultimi dati Inail delle denunce di infortunio al mese di novembre e per il periodo gennaio/novembre 2019 confermano la drammatica tendenza rispetto allo stesso periodo 2018: gli infortuni mortali passano da 150 a 154; gli incidenti scendono di 526 eventi (-0,4%) passando da 110.678 tra gennaio - novembre 2018 a 110.152 nel pari periodo 2019.
In rapporto a tutte le altre regioni del Nord, quindi, la Lombardia conferma il suo triste primato di regione con il più alto numero di infortuni mortali, peraltro in aumento.

Infortuni mortali: per la Cisl "tendenza non occasionale"

La Cisl Lombardia evidenzia che il numero degli infortuni mortali conferma un andamento fortemente negativo, a sottolineare che si tratta di una tendenza non occasionale che ha urgentemente bisogno di un’azione di contrasto, sia applicando prontamente le intese raggiunte con Regione Lombardia, sia recuperando, a partire dai datori di lavoro e dalle istituzioni, quella dimensione di responsabilità e centralità che va data alla salute e sicurezza. Il trend di aumento degli infortuni mortali dura ormai da tre anni e vede fortemente impegnata la Cisl Lombardia per un’inversione di tendenza.

Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla salute e sicurezza

“Crediamo che il risultato di infortuni mortali zero possa essere un obiettivo reale, anche se certamente non semplice. Ma non può essere perseguito solo da chi rappresenta i lavoratori - afferma Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla salute e sicurezza -. I dati ci dicono inequivocabilmente che la stessa attenzione non c’è da parte di tutti. La prevenzione e la tutela della salute e sicurezza sono un investimento e non un costo. Non lo dice solo la Cisl, ma lo impone la norma di legge e lo esige la realtà fotografata dai dati”.

I dati

Dall’analisi dei dati relativi agli infortuni mortali nel periodo gennaio-novembre 2019 sul 2018, emerge un calo del 47% (da 19 a 10 casi) per il genere femminile e un aumento del 10% (da 131 a 144 casi) per il genere maschile. Per quanto riguarda le fasce di età, si evidenzia un aumento dei casi tra i 20 e i 29 anni (+65%) e tra i 45 e i 54 anni (+34%).

Quanto ai macro settori, gli infortuni mortali sono più numerosi nell’industria e servizi (141 casi) confermando il dato già presente nel 2018. In agricoltura aumentano da 5 a 12; diminuiscono nel settore pubblico, da 4 a 1.

A livello territoriale, la provincia Monza e Brianza registra un +100% dei decessi, da 7 a 14 nel periodo gennaio-novembre 2018. Brescia sale da 19 a 29 (+52%), mentre Mantova e Milano calano rispettivamente da 21 a 14 e da 45 a 39.

A Lecco aumentano le vittime

L’analisi degli infortuni totali evidenzia un calo in tutti i settori. A livello territoriale si riducono, anche se in misura minimale, in tutte le province tranne che a Como, Lecco, Pavia e Sondrio.

Troppo sangue versato nel Lecchese

Un anno orribile, una strage quotidiana in Lombardia, ma anche un dramma senza fine nel Lecchese dove sono morti troppi lavoratori. Come Gianluca Giovinazzo, il 38enne deceduto nella mattinata di  venerdì 14 settembre, a causa di un infortunio mortale sul lavoro a Casatenovo.   O come  Gianluigi Bonfati, imprenditore di 64 anni che a inizio  marzo non aveva avuto scampo, schiacciato da un macchinario a Olgiate Molgora. Bonfanti, titolare insieme al fratello Maurizio dell’officina Giemme Autoattrezzature con sede in via De Gasperi, era  rimasto vittima di un tragico infortunio mentre si trovava da solo al lavoro in azienda. A trovarlo privo di vita era stato proprio il fratello. Aveva solo 27 anni Daniele Della Bella, il 27enne morto sabato  11 maggio, a Olginate in un infortunio sul lavoro avvenuto all’interno della Autotrasporti Batazza, la ditta di  Angelo Batazza, di cui Daniele era nipote. Il giovane era scivolato accidentalmente mentre  stava scaricando del materiale da un camion e aveva  battuto il capo. Subito  erano stati allertati i soccorsi e sul posto erano giunti i volontari di Calolzio e i medici del 118 a bordo dell’auto medica. Ma per Daniele non c’era stato nulla stato nulla da fare.

 

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