Anziano truffato dal falso compagno di scuola
Prevenzione delle truffe: parlare con i nostri anziani perché sappiano difendersi
L’impegno dei Carabinieri è quello di sensibilizzare i cittadini in merito alla prevenzione e al contrasto delle truffe perpetrate ai danni degli anziani. Sono iniziative di rassicurazione sociale, che tendono a consolidare il tradizionale rapporto di vicinanza dell’Arma ai cittadini, con particolare riguardo nei confronti di quanti si trovano all’interno delle fasce più deboli e indifese della popolazione. Su questo fronte prosegue anche "Dalla parte dei nonni" l'iniziativa del Giornale di Lecco e dei Carabinieri del Comando Provinciale di Lecco che hanno preparato apposta per i nostri lettori utili suggerimenti in ottica di prevenzione dei reati commessi ai danni degli anziani . Un ringraziamento speciale a Lario Dental che ci affianca in questa importante iniziativa di sensibilizzazione. Dopo l'approfondimento legato ai reati informatici e a quello su come comportarsi in casa quando bussano degli sconosciuti parliamo della sicurezza degli anziani oggi parliamo di furti, raggiri e truffe ai danni degli anziani.
Prevenzione delle truffe: parlare con i nostri anziani perché sappiano difendersi
La sicurezza è un bene assoluto per gli anziani: troppo spesso, purtroppo, è messa a repentaglio dall’azione di malfattori senza scrupoli che approfittano della loro buona fede. Un fenomeno in continua crescita che deriva anche dall’atomizzazione delle famiglie e dalla conseguente solitudine in cui molti anziani vivono.
Per queste persone la truffa, oltre al danno economico che comporta, rappresenta anche un vero e proprio motivo di caduta psicologica: c’è infatti il reale pericolo che le vittime possano chiudersi in sé stesse, compromettendo la propria autonomia e socializzazione. Ecco perché nelle parrocchie come nei centri culturali, nelle aule consiliari come nei circoli ricreativi e nelle sedi delle associazioni di quartiere i militari dell’Arma si muovono con la collaborazione di Enti locali e autorità religiose, per parlare con gli anziani, informarli sulle modalità attraverso le quali le truffe vengono attuate e fornire loro consigli mirati affinché possano difendersi dalle subdole tecniche utilizzate dai malviventi per introdursi in casa.
Al termine di questi incontri, i partecipanti acquisiscono sempre più la consapevolezza di un concetto importante: quello della sicurezza partecipata, utile al fine di prevenire i reati e a promuovere in modo sempre più proficuo l’indispensabile collaborazione con chi è impegnato a contrastarli.
La fiducia nell’operato delle Forze dell’Ordine e la collaborazione che i cittadini danno loro diventano presupposti fondamentali alla costruzione di un’efficiente rete di comunicazione che permette di prevenire e arginare quelle che sono le più frequenti situazioni di pericolo.
Fondamentale anche il contributo fornito dagli organi di stampa e dai mezzi d’informazione locali, in grado di diffondere presso il maggior numero di persone l’opera di sensibilizzazione intrapresa dai Carabinieri.
Non solo, vengono coinvolti anche medici di base, associazioni di categoria e sindacati, oltre ai responsabili dei vari istituti di credito, banche e uffici postali, invitati a segnalare eventuali operazioni o movimenti di denaro insoliti effettuati dai pensionati.
Brochure e vademecum informativi, infine, vengono affissi nei luoghi di maggior aggregazione (come centri commerciali e supermercati di zona, sale di attesa dei Comandi Stazione) o inseriti nei bollettini parrocchiali diffusi dalle diverse comunità religiose.
L’amico di famiglia. Truffato dal falso compagno di scuola
Ennesima truffa ai danni di un anziano a Lecco. Martedì scorso L.M., 77 anni, residente in città, è uscito per fare la spesa. Come ogni giorno si è recato prima dall’ortolano e poi dal panettiere, infine al bar per scambiare due chiacchiere con gli amici. E’ stato qui che si è sentito chiamare da un uomo sulla trentina che gli ha chiesto se si ricordasse di lui: «Sono Carlo il compagno di classe di sua figlia». Pur non avendo memoria di questo Carlo, per non fare brutta figura l’anziano ha risposto al giovane positivamente.
Affabile e gentile, davanti a una tazza di caffè il sedicente amico della figlia ha spiegato che per lui e la sua famiglia in quel momento le cose non andavano benissimo: «Ho un figlio diversamente abile: tra cure e terapie ci vogliono un sacco di soldi». «Che lavoro fai?» gli ha chiesto L.M.: «Ho perso il mio impiego fisso in assicurazione, mi arrangio vendendo abbigliamento. Vuol vedere la mia merce?». Senza aspettare risposta il truffatore è uscito dal bar, tornando poco dopo con due giacconi.
«Li vuole?» ha chiesto alla sua vittima: «Per 250 euro sono suoi». E in men che non si dica l’anziano si è ritrovato con due giacconi dozzinali (persino privi dei bottoni) in una borsa e 250 euro in meno nel portafoglio. Subito è scattata la denuncia ai Carabinieri, ma di Carlo, per ora, nessuna traccia.
La fuga di gas. Finti tecnici rubano i gioielli a un’anziana
Attenzione ai falsi tecnici del gas che derubano gli anziani dei loro averi. L’ultima denuncia è stata presentata da S.G., 82 anni, di Oggiono, caduta nella rete di due truffatori nella mattinata di giovedì. La donna era in casa, intenta ai lavori domestici, quando è suonato il campanello.
Guardando dallo spioncino, ha subito notato che dall’altra parte c’erano due giovani con addosso il caratteristico gilet arancione. «C’è una fuga di gas», le hanno detto chiedendole di aprire l’uscio. Preoccupata S.G. ha aperto e, una volta sul pianerottolo, ha subito sentito odor di gas. «Stiamo perlustrando tutti gli appartamenti del palazzo per trovare l’origine della perdita», le hanno detto i due. «Abbiamo tutte le apparecchiature del caso, ci basterà fare un giro nei locali della sua abitazione per verificare che non sia proprio qui». Spaventata dall’odore percepito (in realtà da una bomboletta spray per la ricarica degli accendini dai truffatori poco prima di suonare il campanello), S.G. ha ai due delinquenti di entrare in casa con l’ingombrante cassetta gli attrezzi. Terminato il giro dei locali, i malintenzionati se ne andati. Solo a sera, al rientro del figlio, la donna si è accorta che comò della camera da letto era scomparsa.
I consigli del maresciallo
Non permettere mai l’accesso in abitazione a soggetti estranei se non preventivamente richiesti.
In nessun caso confidare o mostrare agli estranei posti in cui sono conservati ori od oggetti di valore.
Se una persona chiede denaro a nome di un figlio o di un parente contattare il figlio/ parente stesso e/o le Forze dell’ordine.
Non acconsentire mai a recarsi in banca per prelevare denaro da consegnare a uno sconosciuto
Non consegnare mai denaro a un estraneo per nessun motivo.
Contattare telefonicamente Comune, Enti o Forze dell’ordine per conferma prima di aprire a presunti tecnici, impiegati comunali e così via
In caso di subito furto, rivolgersi al Comando o alla Stazione Carabinieri più vicina non appena possibile.