Aerosol Potere al Popolo: "Colpa dei padroni"
In un comunicato il partito chiede chiarimenti a Confindustria e la convocazione di un tavolo permanente dei lavoratori.
"La fabbrica di Aerosol continua ad essere bloccata e rischia il fallimento. Non ci sarebbe migliore testimonianza di una classe industriale che ha fatto fallimento e non ha nemmeno mantenuto la dignità di mantenere ciò che pubblicamente promette". Così Potere al Popolo di Lecco in un comunicato diramato quest'oggi sulla vicenda della azienda di Valmadrera.
Potere al Popolo: "colpa dei signori"
"Da tempo denunciamo che la responsabilità di questa situazione è dei veri proprietari, quelli che fin dall’inizio si sono nascosti dietro il dito della “vendita” per 14 euro di un’intera fabbrica, quelli che l’Aerosol l’hanno spremuta per anni lasciandola poi senza risorse e capitali. Quei signori che oggi tacciono perché si credono superiori, i padroni della città".
Chiamata in causa Confindustria
Potere al Popolo avanza quindi una serie di richieste. In particolare "che si faccia luce sulla mala gestione che ha portato l’azienda nella difficile situazione finanziaria in cui si è trovata".
"Che la Confindustria intervenga per chiarire il suo ruolo nel passaggio di proprietà tra i soci della famiglia Fiocchi e la società gestita da Giovanni Bartoli" sottolinea il partito. "Visto che si era premurata di dichiarare che i soci Fiocchi non erano più proprietari senza specificare il proprio ruolo sul come nella vicenda Aerosol fosse avvenuto il passaggio di proprietà. Qual è il ruolo di Confindustria?"
Un tavolo permanente
Potere al popolo sollecita quindi le organizzazioni sindacali a convocare "un’assemblea permanente dei lavoratori aperta al territorio". Obiettivo: "Decidere forme di lotta finalmente in grado di porre la proprietà di fronte alle sua responsabilità". Ma anche "di scoraggiare chi possa pensare di rendere difficoltoso un passaggio di proprietà che potrebbe salvare l’azienda e i posti di lavoro".
"Si convochi un consiglio comunale aperto a Valmadrera"
Si chiede poi la convocazione di un consiglio comunale a Valmadrera aperto a tutta la cittadinanza. Questo "per esprimere la solidarietà, ma anche per impedire che questa importante azienda ancora produttiva si 'spenga' nel silenzio". Infine "che i reali proprietari eroghino subito le somme necessarie per pagare gli arretrati dovuti ai lavoratori fino all’ultimo euro. Ma anche i lavoratori che hanno dovuto licenziarsi per trovare un altro lavoro e che sono in credito anche della liquidazione".