Addio Raffaldi: Mandello piange un pilastro, penna nera e reduce
Lo scorso 2 giugno era stato premiato in occasione della Festa della Repubblica.

Mandello si è vestita a lutto per la scomparsa di un vero e proprio pilastro della comunità. Si è spento a 95 anni Franco Raffaldi, penna nera e reduce della seconda guerra mondiale.
Addio Raffaldi: Mandello piange un pilastro, penna nera e reduce
Raffaldi, classe 1924 venne chiamato alle armi e venne assegnato al «Battaglione Morbegno» degli Alpini. I tedeschi lo catturano tutto insieme a tutto il gruppo a San Candido, in provincia di Bolzano. Rinchiuso in un campo di prigionia rimase all'oscuro di tutto, anche dell'armistizio. " Arrivati nel lager iniziamo a lavorare in una fabbrica che produceva aeroplani: veniamo rasati, visitati ed esaminati, trattati come “materiale umano”. Lavoravamo dodici ore al giorno, dormivamo pochissimo e la fame era tanta" aveva raccontato in una intervista al Giornale di Lecco il giugno scorso.
L'occasione fu offerta dal riconoscimento che gli è stato assegnato proprio il 2 giugno scorso in occasione della Festa della Repubblica.
Raffaldi venne liberto nell'aprile del 1945. "Sono stato tra i primi a ritornare, avevo ancora le chiavi di casa nello zaino che ero riuscito a salvare diverse volte dalle macerie -aveva raccontato - Pensavo: Se torno a casa di notte non voglio svegliare i miei genitori”. Ricordi terribili, che sono rimasti impressi nella sua mente e nel su cuore, ma che lo hanno reso un uomo grande, generoso, amato e benvoluto da tutti. Un "Vecio" degli alpini che ha lasciato il segno e che ora lascia un vuoto incolmabile.
Barbara Pirovano