Garlate

Addio Nucci, campionessa nello sport e nella vita

Grazie a tutti i risultati straordinari ottenuti è entrata di diritto nell’albo d’oro del nuoto italiano da “Pioniera” della disciplina

Addio Nucci, campionessa nello sport e nella vita
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Sono stati celebrati ieri, sabato 4 dicembre 2021 i funerali di Giuseppina Solari, detta “Nucci”, storica campionessa di nuoto lecchese. Si è spenta  venerdì  all’età di 87 anni, circondata dall’affetto e dalle cure dei suoi cari, che negli ultimi tempi l’hanno aiutata ad affrontare, con il suo solito spirito da campionessa temprato da anni di duro lavoro.

Addio Nucci, campionessa nello sport e nella vita

Nata a Lecco, nel lontano 1934, fin da ragazzina “Nucci” era talmente attirata dall’acqua che pur non sapendo nuotare attraversava la baia di Lecco aggrappata ad un asse per lavare i panni spingendosi con la forza delle gambe.

Nel 1947, si iscrisse alla Canottieri Lecco, dove Aronne Anghileri stava gettando le basi di quella squadra che per molti anni è stato punto di riferimento del nuoto femminile italiano. Per vincere la resistenza dei genitori, dovette sfruttare l’aiuto del medico curante che giustificò, tramite una leggera forma di scogliosi, la necessità della pratica del nuoto. I risultati però non si fecero attendere: ben presto arrivò il primo dei 16 titoli italiani conquistati, nel 1950, nella specialità dei 200 metri rana, titolo che nelle due annate successive le venne “strappato” dall’eterna rivale Wilma Francoletti.

“Ci allenavamo nel lago - raccontava Nucci in un’intervista di qualche anno fa - e più precisamente in darsena con l’acqua a 16 gradi ed eravamo costrette ad uscire dall’acqua ogni 25 metri per non congelare”.

Il suo palmares conta di 16 titoli italiani individuali, due juniores,  e due campionati italiani a squadre, nel 1953 a Roma e nel 1954 a Genova, battendo sei volte il primato italiano dei 200 metri rana. Giuseppina è stata anche la prima italiana a gareggiare nello stile delfino, alternandolo alle prove nella farfalla e nella rana. Grazie a tutti i risultati straordinari ottenuti è entrata di diritto nell’albo d’oro del nuoto italiano da “Pioniera” della disciplina e negli anni successivi al suo ritiro dalle gare nel 1956, nella sua Garlate, ha contribuito alla fondazione della società Pratogrande, nella quale ha praticato per moltissimi anni la sua attività di formatrice ed istruttrice per gli atleti.

A ricordarla è il figlio, Guido Biffi: "La mamma ha avuto una carriera sportiva piena di successi e soddisfazioni. Ognuno di essi le ha sempre lasciato un’infinità di aneddoti e ricordi che lei amava sempre raccontare quasi in silenzio e condividendoli solo con le persone più care”.

"Figlia di un pescatore, non ha avuto un'infanzia affatto facile - ricorda il figlio Guido - Un episodio su tutti che mi è sempre rimasto impresso nella mente è quando, da giovane si è trovata a Roma per una competizione e venne presa in giro il costume non adatto. in suo aiuto, intervenne un “certo” Carlo Pedersoli (ai più conosciuto col nome d’arte cinematografico di “Bud Spencer”), anche lui storico campione di nuoto, che finì per acquistarle ciò di cui aveva bisogno. Con quel gesto le è rimasto nel cuore fino ad oggi”.

Luca De Cani

 

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