Addio «Bertone», socio della Sev stroncato da un malore a 55 anni
Roberto Tentori si è accasciato sabato su un sentiero sui monti del Verbano
La comunità di Valmadrera e la Sev si sono vestite a lutto per la prematura scomparsa di Roberto Tentori, socio di vecchia data dell’associazione e turnista al rifugio Pianezzo. «Bertone», come era da tutti affettuosamente soprannominato, è morto sabato a soli 55 anni a causa di un malore durante un’escursione sui monti del lago Maggiore.
Addio «Bertone», socio della Sev stroncato da un malore a 55 anni
E’ successo a Baveno, lungo il sentiero dei Picasass sui monti del Verbano: Tentori si è accasciato mentre percorreva il sentiero in discesa, dopo aver completato un tratto di ferrata.
Sul posto sono intervenuti gli uomini del Soccorso alpino Soccorso Alpino X Delegazione Val D’Ossola con la stazione di Omegna. Mobilitati anche gli uomini del 118 ma quando i medici sono giunti sul sentiero non potuto fare altro che constatare il decesso del valmadrerese.
«Io e Roberto siamo praticamente cresciuti insieme - ricorda commosso Ivan Anghileri, presidente della Società Escursionisti valmadreresi - Abbiamo passato l’infanzia in simbiosi perché abitavamo vicino. Aveva un anno in più di me, ma era nato il mio stesso giorno. Così da piccoli ci ricordavamo sempre il compleanno l’uno dell’altro, perché era uguale».
Una vita non facile quella di «Bertone», funestata da tanti, troppi lutti. «Lui è stato sfortunato perché ha perso la mamma da piccolo e ancora prima aveva perso il papà, poi un cugino a cui era molto legato: non aveva più nessuno, ma, nonostante tutto, ha sempre reagito e si è sempre dimostrato una persona disponibilissima e sempre presente», dice ancora l’amico.
L’amore per la montagna è stata una caratteristica distintiva nella vita di Tentori
«Era un ragazzo d’oro, siamo tutti scioccati dalla sua perdita - prosegue Anghileri - Noi della Sev e il gruppo dei turnisti del rifugio lo ricordiamo tutti come una persona affabile, sempre disponibile. E’ sempre andato in montagna e non si era mai sentito male, siamo tutti scioccati dalla sua morte improvvisa: proprio settimana scorsa ha svolto il suo turno al rifugio e l’ho visto anche nei giorni scorsi, abbiamo scambiato due parole. Non so cosa dire, è stata una notizia devastante».
Mantenere vivo il ricordo di «Bertone»: questo l’impegno che Anghileri ha deciso di assumersi a nome dell’intero sodalizio: «Lo ricorderemo per sempre perché era un socio attivo nella società, non il classico socio che pagava il bollettino ma poi non veniva: partecipava alle attività e alla conduzione del rifugio».