Omaggio e ricordo

Addio a Giampiero "Bisteccone" Galeazzi, Rossi: "E' stato il cantore delle nostre vittorie"

  Indimenticabile per ogni lecchese che si rispetti (e non solo) quell'urlo liberatorio che sgorgava dall'anima, quell' "andiamo a vincere" gridato con tutte le energie del suo corpo per celebrare il trionfo di Rossi e Bonomi alle Olimpiadi di Sidney  2000.

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"E' stato il cantore delle nostre vittorie". E' con voce sinceramente rotta dall'emozione che Antonio Rossi, il "nostro" Antonio Rossi, colui che ha portato il nome di Lecco nel mondo a suon di pagaiate ricorda Giampiero Galeazzi. Il cronista si è spento oggi, venerdì 12 novembre 2021 a 75 anni.

 

Il notissimo giornalista sportivo, conduttore della Rai ed ex canottiere da tempo era malato di diabete. L'ultima su apparizione televisiva era avvenuta tre anni fa a "Domenica In", programma di Rai 1. Proprio "Bisteccone", come era stato bonariamente ribattezzato, ha contribuito all'epica narrazione delle imprese di Rossi  le  cui gesta sono state rese immortali anche dalle mitiche telecronache.

 

Addio a Giampiero "Bisteccone" Galeazzi, Rossi: "E' stato il cantore delle nostre vittorie"

Indimenticabile per ogni lecchese che si rispetti (e non solo) quell'urlo liberatorio che sgorgava dall'anima, quell' "andiamo a vincere" gridato con tutte le energie del suo corpo per celebrare il trionfo di Rossi e Beniamino  Bonomi alle Olimpiadi di Sidney  2000.

 

Antonio Rossi e Beniamino Bonomi 
Antonio Rossi e Beniamino Bonomi

 

La coppia azzurra aveva  dominato la gara con una tattica d'attacco che non aveva  lasciato scampo agli avversari. Poi in finale un poderoso scatto  impresso da Rossi aveva portato l'Italia sul gradino più alto del podio e il tutto era stato raccontato in diretta da Galeazzi con una verve tale che ancora oggi, riguardare  quelle immagini e riascoltare  quella parole, fa venire la pelle d'oca.

 

Ma il rapporto tra l'attuale sottosegretario regionale e Galeazzi era nato ben prima di quella giornata indimenticabile. "L'ho conosciuto nel 1992 durante le Olimpiadi di Barcellona - ricorda Rossi - Io non ero nessuno eppure mi ricordo che quando l'avevo incontrato gli avevo chiesto di mettere un po' di pepe anche nella telecronaca della mia gara". Un richiesta che il giornalista aveva accolto con piacere di fronte a qual ragazzo che poi sarebbe diventato un mito.

"Beh se penso a Sidney e alla sua telecronaca ancora mi emoziono - assicura Rossi - Gli sono davvero grato. Personalmente lo stimavo molto dal punto di vista professionale. Non era solo un giornalista appassionato, ma anche estremamente preparato. Sapeva sempre tutto di noi e dei nostri avversari e sono state tante le volte che prima delle gare ci siamo soffermati a parlare con lui. Umanamente, nel corso degli anni era anche diventato anche un amico".

La mitica telecronaca dell'impresa del quattro di coppia

"Un pilastro  nel mondo dello sport - aggiunge il Rossi - un professionista che ha lasciato il segno che mancherà a tutti". Sì perchè non solo la canoa è stata decantata da Galeazzi, ma anche e forse soprattutto il canottaggio. Basta tornare indietro ancora una volta alle Olimpiadi del 2000 per un'altra perla. Quel magnifico anno infatti  l’Italia del remo conquistò la medaglia del metallo più prezioso anche nel canottaggio e precisamente nel quattro di coppia con la "squadra" composta da Agostino Abbagnale, Alessio Sartori, Rossano Galtarossa, Simone Raineri. Anche quella telecronaca di Galeazzi è entrata nel mito.

La carriera di Galeazzi

Nato a Roma il 18 maggio 1946, Giampiero Galeazzi, dopo la laurea in economia era diventato professionista di canottaggio, vincendo il campionato italiano del singolo nel 1967. Lasciato il canottaggio, era entrato in Rai come giornalista sportivo prima alla radio e poi in tv, prima alla Domenica Sportiva e poi a Mercoledì Sport.

Storiche le sue telecronache tra cui la mitica medaglia d’oro dei fratelli Abbagnale a Seul nel 1988. Negli Anni Ottanta fu anche inviato della Ds per gli incontri più importanti della Serie A. Dal 1992 al 1999 ha condotto 90esimo minuto e ha partecipato alla conduzione del festival di Sanremo del 1996 con Pippo Baudo.

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