BRACCONAGGIO

Abbattuti due ibis eremita: i Carabinieri beccano il responsabile grazie ai tracciatori satellitari

Ogni esemplare ha un valore ecologico inestimabile: la sua perdita colpisce non solo il patrimonio naturale italiano, ma anche l’impegno internazionale per la tutela della biodiversità.

Abbattuti due ibis eremita: i Carabinieri  beccano il responsabile grazie ai tracciatori satellitari

Un colpo di fucile ha messo fine al volo di due rarissimi ibis eremita, simbolo della rinascita della biodiversità europea. Ma a fermare chi li ha abbattuti sono stati i Carabinieri forestali di Lecco e Sondrio, che il 21 ottobre 2024 hanno eseguito una perquisizione personale, domiciliare e veicolare nei confronti di un uomo ritenuto responsabile dell’uccisione dei due esemplari, appartenenti a una specie in pericolo critico di estinzione.

Abbattuti due ibis eremita: i Carabinieri beccano il responsabile grazie ai tracciatori satellitari

L’operazione, coordinata dalla Procura di Sondrio, è stata l’esito di un’indagine lampo condotta dai militari dopo la segnalazione del referente del progetto europeo LIFE NBI (Life 20 NAT/AT/000049), dedicato alla reintroduzione dell’ibis eremita nel continente. Gli esperti avevano notato anomalie nei tracciati GPS dei due uccelli, che avevano improvvisamente interrotto i loro spostamenti.

Le ricerche dei Carabinieri forestali hanno portato al ritrovamento dei trasmettitori satellitari con segni inequivocabili di distacco non accidentale. Da lì, la ricostruzione degli ultimi movimenti degli animali ha permesso di circoscrivere l’area dell’abbattimento e risalire al presunto responsabile, poi deferito in stato di libertà per uccisione di animali, furto venatorio e detenzione abusiva di arma. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati armi, munizioni, dispositivi informatici e il tesserino venatorio dell’indagato.

L’ibis eremita (Geronticus eremita Linnaeus), scomparso dall’Europa nel XVII secolo e oggi oggetto di un complesso progetto di reintroduzione finanziato dall’Unione Europea, rappresenta una delle specie più minacciate al mondo secondo la lista rossa della IUCN. Ogni esemplare ha un valore ecologico inestimabile: la sua perdita colpisce non solo il patrimonio naturale italiano, ma anche l’impegno internazionale per la tutela della biodiversità.

Un principio — quello della salvaguardia degli ecosistemi — oggi scolpito nella Costituzione italiana (articolo 9), che riconosce il dovere di proteggere ambiente e animali “anche nell’interesse delle future generazioni”.