Non una, ma tre “farfalle”, oggi, volano anche a Calolziocorte. Si è svolta questa mattina, martedì 25 novembre 2025, la cerimonia di intitolazione della nuova ciclopedonale del Monastero di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte a “Las Mariposas” (le “farfalle), ovvero alle sorelle Mirabal. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’Amministrazione comunale ha voluto offrire alla cittadinanza un momento di riflessione concreto, scegliendo di legare un luogo di passaggio quotidiano alla memoria di tre figure simbolo della lotta contro ogni forma di violenza.

La nuova ciclopedonale adiacente al Monastero del lavello intitolata alle sorelle Mirabal
Alla presenza degli studenti e dei docenti dell’Istituto Lorenzo Rota – autori di un’installazione artistica che sarà collocata nei prossimi giorni accanto alla targa inaugurata – dei rappresentanti delle associazioni e di numerosi cittadini, l’iniziativa ha assunto il valore di un impegno condiviso. Le autorità presenti hanno ricordato come la sensibilizzazione sul tema non possa limitarsi a una ricorrenza, ma debba tradursi in azioni visibili, continue e radicate nel territorio.

“Ogni anno l’Amministrazione comunale organizza eventi e manifestazioni per ricordare, il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – ha affermato il sindaco Marco Ghezzi – Quest’anno abbiamo deciso di impiegare questa giornata per intitolare questa nuova ciclopedonale che costeggia il monastero del Lavello, realizzata contestualmente al nuovo parcheggio, a queste tre figure di spicco. La giornata è perfetta perchè, proprio il 25 novembre, è il giorno in cui queste sorelle sono state trucidate dal regime di Santo Domingo in quanto mogli di tre guerriglieri che lottavano contro la dittatura. Questa per noi è una giornata importante, con tante iniziative di questo tipo che verranno proposte dappertutto. La cosa più importante però, è che non ci si fermi oggi. Tutti i restanti 364 giorni dell’anno dobbiamo ricordarci dell’importanza del valore e del rispetto della figura della donna sotto tutti gli aspetti”.
Alla cerimonia hanno presenziato anche l’ assessore ai Servizi sociali Tina Balossi, il vice capogruppo del gruppo Alpini di Calolziocorte Valentino Mainetti e il vicario Parrocchiale di Calolziocorte don Matteo Cortinovis che ha impartito la benedizione.

Durante la mattinata, gli interventi istituzionali hanno posto l’accento non solo sul valore storico del sacrificio delle sorelle Mirabal, ma anche sull’urgenza di riconoscere la violenza di genere come un problema sociale che riguarda tutti. L’intitolazione della ciclopedonale vuole diventare un richiamo quotidiano al coraggio, alla libertà e alla necessità di non voltarsi dall’altra parte.
La storia delle sorelle Mirabal: il coraggio che ha cambiato un Paese
A spiegare, narrandone i momenti chiave, la vita delle tre sorelle a cui è stata dedicata la ciclopedonale – Patria Mercedes, Minerva e María Teresa Mirabal – e oggi conosciute in tutto il mondo come Las Mariposas, “le farfalle”, sono stati gli studenti dell’istituto Rota di Calolziocorte.

Di seguito il testo del loro intervento:
Patria Mercedes Mirabal (Ojo de Agua 27.2.1924), Maria Argentina Minerva (Ojo de Agua 12.03.1926) Antonia Maria Teresa (Ojo de Agua 15-10-1935) furono assassinate a Saicedo il 25.11.1960. Nacquero da una famiglia benestante e colta della Repubblica Dominicana durante 1l regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo, uno dei più duri regimi della storia dell’America Latina. La militanza politica delle sorelle Mirabal iniziò nel 1949 allorché Minerva, osò sfidare il dittatore apertamente sostenendo le proprie idee politiche.
Quella data segnò l’inizio delle rappresaglie contro Minerva e tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni per la famiglia. L’influenza di Minerva sulle altre sorelle tu notevole, infatti Maria Teresa segui Minerva giovanissima nella militanza politica come la maggiore delle sorelle, Patria Mirabal, per “non permettere che i nostri figli crescano in questo regime corrotto e tirannico.
Nel 1952, all’età di ventisei anni, Minerva riuscì a iscriversi all’Università di Santo Domingo che frequenterà fra divieti e revoche. Dopo la laurea però non le fu consentito l’esercizio della professione. Minerva col marito, che verrà poi assassinato, diede inizio all’organizzazione clandestina rivoluzionaria denominata Movimento 14 giugno. Da questo momento le tre sorelle Mirabal usarono come nome in codice Las Mariposas (Le Farfalle).
Nel 1960 Minerva e Maria Teresa furono incarcerate e condannate a cinque anni di lavori forzati per aver attentato alla sicurezza nazionale. Anche i loro mariti e il marito di Patria vennero imprigionati e torturati. Il 25 novembre 1960, le tre donne, mentre si recavano in macchina a visitare i loro mariti in prigione, furono brutalmente assassinate in un agguato. Per non risvegliare le proteste nazionali ed internazionali, il regime mascherò il loro assassinio affinché sembrasse un incidente; i corpi massacrati delle tre donne vennero gettati con la loro automobile in un burrone.
Ma il loro brutale assassinio risveglio l’indignazione popolare che portò nel 1961 all’uccisione di Trujillo e successivamente alla fine della dittatura. Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha dichiarato il 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne” proprio in memoria delle sorelle Mirabal.
La vita delle “Las Mariposas” è stata narrata nel libro “Vivas in su Jardin” (2009) dalla quarta sorella superstite, Dede Mirabal, che dedicò la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani e al compito di custodire la memoria delle sorelle. La vicenda delle sorelle ha ispirato anche il romanzo “Il tempo delle farfalle” (1997) da cui nel 2004 è stato tratto il film “In The time of Butterflies”.
Servizio di Mario Stojanovic