La Mary Poppins moderna, che lavora in casi di emergenza

La storia di Monica Fumagalli, 43 anni, residente a Olgiate Molgora.

La Mary Poppins moderna, che lavora in casi di emergenza
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E’ la Mary Poppins dei tempi moderni. Solo che a differenza della governante resa famosa dal celebre film, lei lavora solo a chiamata e in casi di emergenza. Bimbi che la sera vanno a letto con una febbre inattesa, genitori che per un impegno di lavoro devono uscire di casa all’alba. O che stremati dal trantran quotidiano decidono di concedersi una pausa per una pizza o il cinema senza pargoli che si arrampicano sulla tavola o si mettono a fare capricci inconsolabili. E così, quando i genitori la chiamano, lei consulta la sua fitta agenda e, se può, arriva a casa, festosa e allegra, con una gran borsa piena di giochi, libri e cianfrusaglie di ogni tipo adatti all’età e alla situazione da gestire.

Monica Fumagalli come Mary Poppins

Dire che Monica Fumagalli, 43 anni e casa a Olgiate Molgora, è una baby sitter è un po’ riduttivo. Come Mary Poppins, o se volete Tata Matilda, lei fa fare ai bambini cose apparentemente impossibili per i genitori perché, chissà come, riesce a inventarsi ogni volta cose divertenti da fare insieme. Nel cassetto ha un diploma di laurea in Assistente sociale e alle spalle vent’anni di professione, prima per il Comune di Brivio poi per Retesalute. Qualche tempo fa ha però deciso di smettere di fare l’assistente sociale per dedicarsi alla sua passione di sempre - i bambini - dando vita a un servizio di baby sitting a chiamata, inquadrato e retribuito come prestazione occasionale. Forte dell’esperienza maturata negli anni con i bambini in situazioni di difficoltà - per qualche anno lla sua famiglia ha avuto fino a due bimbi contemporaneamente in affido - e anche della sua esperienza come allenatrice di pallavolo nell’Osgb di Merate, Monica Fumagalli pare riesca a fare magie.

Autorevolezza e dolcezza

«Mi diverto moltissimo con i bambini - racconta con il suo contagioso sorriso - mi piace stare con loro, ma non prendo ordini da loro. Si fa quello che dico io. Dico sempre che sono Hitler anche se non urlo mai, né mai alzo la voce. Arrivo con la mia borsa piena di giochi, anche stupidi e di poco conto, e con tante piccole strategie riesco a far fare loro le cose che detestano, come lavarsi i denti e mettersi il pigiama ecc. Non chiedo mai loro: “Preferite questo o quello?”. Si fa quello che decido io e anche se hanno l’impressione di scegliere, in realtà sono io che li guido verso il risultato desiderato». Come? Con la dolcezza, la simpatia, la capacità di stare in mezzo a loro con la semplicità dei bambini e l’autorevolezza di un adulto. Monica Fumagalli si è lanciata nel suo nuovo lavoro poco tempo fa, ma la sua agenda è così piena di richieste che non ha più un attimo libero. «A breve aprirò la partita Iva, perché la mole di lavoro, con il passa parola tra le mamme, sta diventando davvero tanta». Qualche mamma le ha pure chiesto di mettere in piedi una sorta di cooperativa con baby sitter «certificate». Una professione tanto antica, quanto nuova quella della baby sitter a chiamata: con i chiari di luna che ci sono, i giovani con studi nel settore potrebbero prenderla seriamente in considerazione e vestire anche loro i panni di Mary Poppins.

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