lA DECISIONE DEL FAI

Villa del Balbianello, ingressi contingentati. Troppi turisti sul Lago

"Contingentare gli ingressi è l’unico modo per tutelare Villa del Balbianello da un eccesso di turismo"

Villa del Balbianello, ingressi contingentati. Troppi turisti sul Lago
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Villa del Balbianello, Bene del FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano a Tremezzina, sul Lago di Como, da domani,  giovedì 3 agosto 2023, sarà accessibile con  ingressi contingentati.  Per visitare la villa e il giardino sarà necessario prenotare acquistando il biglietto sul sito villadelbalbianello.it.

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Villa del Balbianello, ingressi contingentati. Troppi turisti sul Lago

Ogni ora saranno disponibili dai 150 ai 200 ingressi, con un tetto massimo di 1.200 visitatori al giorno: il 30% in meno di quelli attesi in questa stagione, che hanno toccato picchi di oltre 2.000 presenze al giorno, 40.000 previste ad agosto. Come riportano i colleghi di primacomo in questo mese la villa accoglierà così 10.000 visitatori in meno, che grazie alle prenotazioni si distribuiranno con più omogeneità decongestionando il Bene nel corso della giornata e della settimana.

Villa del Balbianello, ingressi contingentati. Troppi turisti sul Lago

La decisione è stata resa nota attraverso una nota  che ne spiega le motivazioni

"Sarà una perdita economica consistente per la Fondazione - ente no profit del Terzo settore -, che proprio grazie al “successo” di beni come Villa del Balbianello – 170.000 visitatori all’anno – svolge la sua missione in favore del patrimonio culturale dell’Italia, salvando, curando e aprendo al pubblico luoghi anche ben meno noti e frequentati di questo. È proprio la missione culturale del FAI, tuttavia, che motiva questa drastica decisione, che la Fondazione prende qui per la prima volta nella sua storia. Contingentare gli ingressi è l’unico modo, infatti, per tutelare Villa del Balbianello da un eccesso di turismo che si riversa sempre più sul Lago di Como (così come a Venezia o nei centri storici delle altre città d’arte) e che non solo mette a serio rischio la conservazione di un bene culturale come questo, obbligando a manutenzioni sempre più frequenti e onerose, ma danneggia anche la sua immagine, il suo valore immateriale, perché snatura il luogo, banalizza la sua storia e ne attenua il fascino. A risentirne alla fine è la qualità della visita, che rischia di impoverirsi e di perdere il significato di esperienza culturale, suggestiva e formativa, per come la intende il FAI. Una decisione per la tutela, dunque, ma anche e soprattutto un indirizzo di politica culturale che la Fondazione sente il dovere di promuovere a partire dal proprio concreto agire per contribuire a educare i cittadini italiani e stranieri a una fruizione, qui e altrove, più sostenibile del patrimonio culturale".

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