L'intervento

Via la motorizzazione da Lecco, Uil: "Che fine faranno i lavoratori?"

"Avranno i lavoratori la possibilità di conservare il posto di lavoro ed occuparsi con lo stesso tempo e la stessa qualità della propria famiglia? Ed infine i cittadini: per licenze ed autorizzazioni, dovranno recarsi fino a Como?"

Via la motorizzazione da Lecco, Uil: "Che fine faranno i lavoratori?"
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Di Massimo Coppia (Segretario Generale Uilfpl Lario Brianza) e Dario Esposito (Coordinatore Uil Lario)

Dopo il progetto nazionale di ulteriore privatizzazione di Poste Italiane che, in provincia di Lecco, porrebbe in discussione l’erogazione del servizio in tanti piccoli centri, dopo i continui disservizi di Trenord in quanto a ritardi e soppressione corse sulla tratta Sondrio-Lecco-Milano e su quella Molteno-Como, ecco un’altra tegola che rischia di abbattersi sulla quotidianità di migliaia e migliaia di cittadini. L’ipotesi della chiusura della Motorizzazione a Lecco interroga il territorio su quanto la qualità della vita dei cittadini sia oggetto di attenzione da parte di parte della classe dirigente che appare, a volte, forse troppo distratta.

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Il tutto arriva in un periodo che dovrebbe essere un volano per l’economia del territorio con le Olimpiadi invernali del 2026 sullo sfondo ed un boom di permanenze e soggiorni turistici post-covid. Eppure La distanza fra le promesse (pubbliche) di alcuni e le effettive scelte (reali) rischiano ancora una volta di diventare la cartina tornasole sull’effettiva considerazione di un territorio che deve essere rilanciato e valorizzato, non privato di servizi essenziali. Ma, ben oltre i servizi da erogare, che fine faranno i lavoratori? Dove saranno allocati? A Como o in mobilità presso altri enti? La conciliazione vita-lavoro che, diciamola tutta, rischia di diventare come la favola da raccontare ai bambini prima di dormire, è tenuta realmente in considerazione da chi prende queste scelte? Avranno i lavoratori la possibilità di conservare il posto di lavoro ed occuparsi con lo stesso tempo e la stessa qualità della propria famiglia? Ed infine i cittadini: per licenze ed autorizzazioni, dovranno recarsi fino a Como?

E’ una battaglia, quella della Uil, in cui è necessario il sostegno, il supporto, la sinergia con il territorio, con chi ha a cuore il suo sviluppo e con i cittadini tutti. Da tempo chiediamo attenzione alle esigenze dei lavoratori, anche quelli del pubblico impiego e quelli che svolgono la propria professione nell’ambito socio sanitario come medici, personale sanitario e sociosanitario. E’ necessario fare il possibile, ed anche oltre, per rendere appetibile la provincia per quei professionisti che, a causa dell’inflazione del caro vita del caro affitti, troverebbero difficile stabilirsi qui. Allo stesso modo per gli Agenti di Polizia Locale e per i tecnici comunali, oramai quasi introvabili. Il Sindacato è a disposizione per offrire le proprie esperienze e trovare soluzioni condivise, in questa battaglia però è necessario che le amministrazioni comunali non siano lasciate sole ma ricevano sostegno, risorse, disponibilità da parte di Regione Lombardia come delle Associazioni Datoriali. Il lecchese per anni ha avuto alti meriti imprenditoriali e dirigenti illuminati pronti a trovare soluzioni a sostegno del territorio, siamo convinti che in questo tempo (che pone molto se non tutto in discussione) si possa e si debba percorrere la strada della concertazione, del confronto e della valorizzazione del territorio.

Massimo Coppia (Segretario Generale Uilfpl Lario Brianza) e Dario Esposito (Coordinatore Uil Lario)

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