Valmadrera, riaperto il Sentiero delle Vasche. "Una bellezza naturale che tutti ci invidiano"
Dopo lo smottamento che aveva interessato l'area nel 2022
Riaperto ufficialmente, dopo lo smottamento che aveva interessato l'area nel 2022, il Sentiero delle Vasche, a Valmadrera, "un gioiello del territorio che tutti ci riconoscono", come ha sottolineato il primo cittadino.
Valmadrera, riaperto il Sentiero delle Vasche. "Una bellezza naturale che tutti ci invidiano"
L'intervento - attuato dalla ditta Masdea e studiato dal geologo Nicola Valsecchi - è stato finanziato per l'80% dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, al cui bando aveva partecipato l'Osa Valmadrera, e per il 20% dall'Amministrazione comunale (4200 euro), e ha comportato principalmente la demolizione dell'ammasso roccioso franato e la posa di una rete di contenimento. Ora il sentiero è nuovamente percorribile in sicurezza.
A prendere la parola per primo è stato il presidente dell'Osa, Domenico Rusconi, che ha ringraziato la Fondazione Comunitaria del Lecchese, l'Amministrazione comunale, la ditta, il geologo Valsecchi e Virginio Brivio e Katiuscia Vassena per il prezioso aiuto burocratico.
"Il progetto è nato nel 2022 con l'Amministrazione del sindaco Antonio Rusconi - spiega il presidente - La nostra presidente firmataria è stata Laura Valsecchi, che mi ha preceduto. Sono molto felice di aprire questo sentiero: qui ho passato la mia infanzia, conosco ogni vasca e poi è un sentiero molto frequentato".
Rusconi ha quindi ripercorso la storia del sentiero: "E' stato aperto nel 1989 grazie all'intuizione di Beppe Piloni che, interpellando noi ragazzi del Ceppo, ha realizzato questo sentiero, che era antesignano per l'epoca - racconta - Ora il percorso tornerà ad essere fruibile a tutti, grazie al lavoro svolto a regola d'arte".
La parola è quindi passata al sindaco Cesare Colombo, che, dopo aver ringraziato l'Osa, la Fondazione Comunitaria del Lecchese e tutti coloro che hanno contribuito ai lavori, ha sottolineato: "Questo sentiero è una bellezza naturale che tutti ci riconoscono: vi invito a cercarlo anche su Internet, troverete tante persone che ci invidiano e che sostengono che sia uno dei sentieri più belli della zona. E' un gioiello che noi forse siamo abituati a vedere, ma tante persone vengono qui apposta. Ora sta a noi goderne bene: non è un sentiero facile alla portata di tutti; bisogna ricordarsi di avere rispetto per la montagna sia per quanto riguarda la sua pericolosità sia per quanto riguarda la sua bellezza, quindi rispettiamo questo sentiero e valorizziamolo". Presente alla cerimonia di inaugurazione anche l'assessore Marcello Butti.
Ha preso quindi la parola il direttore della Fondazione Comunitaria del Lecchese, Paolo Dell'Oro, che ha spiegato come la Fondazione, insieme ai Comuni soci di Lario Reti Holding, abbia scelto di costituire un fondo con una dotazione di circa due milioni e mezzo di euro per sostenere la manutenzione di sentieri e piste ciclopedonali sul territorio della provincia di Lecco. "Una scelta importante - ha sottolineato - perchè i Comuni hanno deciso di condividere le risorse per valorizzare percorsi che vanno a beneficio di tutto il territorio: questo sentiero è un bene comune". Il presidente Dell'Oro ha infine ricordato che questo lavoro non sarebbe mai stato realizzato senza "l'apporto qualificato e appassionato dei volontari dell'Osa". "Abbiamo dimostrato quanto si possa fare insieme: molto più della somma dei singoli interventi", la chiosa.
Infine il geologo Nicola Valsecchi ha illustrato nel dettaglio i lavori effettuati, partendo dalla causa dello smottamento: "Il tutto è nato perché c'era un frassino che, con le sue radici, aveva creato una fessura di 4 o 5 centimetri e le piogge hanno poi provocato una frana in quel punto, che ha portato alla caduta di una massa di qualche metro cubo, che è scesa per una trentina di metri e si è poi frantumata, poco prima di arrivare nella valle del torrente Inferno. Dopo la frana era rimasto ben poco del sentiero e, dall'altro lato, c'erano 7 o 8 metri di precipizio. Così abbiamo deciso di demolire la roccia e arretrare verso monte per circa 1 metro/1 metro e mezzo".
Uno dei massi franati
Le tracce residue dello smottamento
Un lavoro impegnativo, considerando che è stato necessario trasportare in quota tutta l'attrezzatura utilizzando l'elicottero. "Siamo riusciti ad eliminare 20 metri cubi di roccia con il martello pneumatico - prosegue il geologo Valsecchi - Poi abbiamo proceduto alla pulizia della parte sottostante il sentiero, per vedere se ci fossero altri punti che non tenessero più. Avendo riscontrato delle pericolosità non risolvibili facilmente, abbiamo effettuato un intervento di contenimento attraverso una rete di acciaio (circa 200 metri totali di rete) con funi a crociera e chiodi posizionati ogni tre metri circa, che entrano per due metri nella roccia. Infine ne abbiamo approfittato per effettuare una pulizia vegetale dell'area e abbiamo cambiato le catene che erano un po' datate".
Alcune foto della situazione del sentiero prima dei lavori
Alcune foto del sentiero durante e dopo i lavori
Il geologo ha infine concluso ricordando come si tratti di un percorso comunque leggermente impegnativo, non adatto ai bambini più piccoli e quindi da non prendere sotto gamba.
La cerimonia di riapertura del sentiero si è quindi conclusa con il tradizionale taglio del nastro e con un brindisi accompagnato da un rinfresco. Infine è stato possibile percorrere il sentiero appena riaperto, sotto la guida e le indicazioni dei volontari dell'Osa, che hanno mostrato tutte le vasche e gli interventi realizzati, oltre al punto in cui è ancora visibile una traccia dello smottamento avvenuto nel 2022.
Tutte le foto del Sentiero delle Vasche, che offre scorci suggestivi tra acqua e vegetazione, percorrendo il quale si giunge infine al "Tàja Sass", poco prima della piana di San Tomaso: