chiesetta di sant'isidoro

Valmadrera, installato un defibrillatore al Sasso di Preguda

Grazie ai volontari di Sant'Isidoro e ad alcuni benefattori, tra cui gli "amici irlandesi"

Valmadrera, installato un defibrillatore al Sasso di Preguda

Installato un defibrillatore al Sasso di Preguda, nei pressi della chiesetta di Sant’Isidoro, grazie all’impegno dei volontari e alla generosità di diversi benefattori.

Valmadrera, installato un defibrillatore al Sasso di Preguda

L’iniziativa nasce da un’idea del volontario Massimo Cariboni, quando, circa tre anni fa, partecipò ad un corso per l’uso del defibrillatore nella sede di Lecco della Croce Rossa. “Ho pensato che fosse giusto che anche una località come il Sasso di Preguda potesse avere un defibrillatore – racconta – solo che, non disponendo di fondi, ho desistito, accantonando l’idea”. Questa idea, condivisa e apprezzata anche dagli altri volontari, “è diventata così un sogno”, che proprio mercoledì scorso si è realizzato “grazie al contributo di alcuni amici”, spiega Cariboni. In particolare, il Coro Alpino di Canzo, un generoso benefattore valmadrerese che desidera rimanere anonimo, e “il nostro amico irlandese John”.

Quest’ultimo merita una parentesi per illustrare il legame creatosi tra i “volontari di Sant’Isidoro” e l’Irlanda, o meglio, alcune persone di origini irlandesi stabilitesi in Brianza con la famiglia. “Prima del covid – racconta infatti Cariboni – abbiamo conosciuto due persone con cui abbiamo stretto amicizia: Richard e Micheal. Richard purtroppo è mancato nel periodo della pandemia a causa di una malattia grave, così i suoi parenti e i suoi amici, molto affezionati al Sasso di Preguda, ci hanno chiesto se avessimo potuto dedicare una targa nella chiesetta in ricordo di Richard. Noi volontari naturalmente abbiamo accettato questa proposta, esponendo una targa in ardesia la cui forma ricorda proprio il Sasso di Preguda. Ogni anno i parenti e gli amici di Richard il 20 luglio, il giorno della sua morte, tornano qui per ricordarlo”.

Proprio lo scorso luglio, in questa occasione, amici e parenti di Richard hanno chiesto ai volontari se il luogo avesse bisogno di qualcosa in particolare. “Così – prosegue il valmadrerese – ho parlato loro del sogno di installare un defibrillatore, e hanno subito dato il loro contributo, soprattutto John e Betty, la moglie di Richard, oltre ad un amico di John, Jan”.

“Un paio di mesi fa abbiamo fatto l’ordine e mercoledì scorso (26 novembre 2025, ndr) con il tecnico della ditta fornitrice siamo riusciti ad attivare il defibrillatore”, spiega Cariboni, che sottolinea come in Italia il 10% dei decessi sia causato da un arresto cardiaco. “Poter contare su un ‘salvavita’ come un defibrillatore è molto importante, soprattutto nelle località di montagna, oggi sempre più affollate”.

I volontari di Sant’Isidoro sono una quindicina, tutti valmadreresi, e fanno capo alla Parrocchia (la chiesetta di Sant’Isidoro, infatti, è di proprietà della Parrocchia). Il gruppo si occupa di effettuare lavori di manutenzione riguardanti la chiesetta e l’area circostante, ad esempio rimuovendo alberi caduti, e occupandosi della pulizia del bosco e del taglio dell’erba. Inoltre, i volontari effettuano attività di accoglienza al Sasso di Preguda le prime tre domeniche di ogni mese da marzo a novembre, accogliendo fedeli, visitatori e escursionisti, offrendo loro qualche dolcetto preconfezionato e del buon caffè. “Contiamo, per l’anno prossimo, avendo qualche volontario in più, di riuscire ad aprire tutte le domeniche da marzo a novembre – conclude Cariboni – accogliamo gente anche dal Varesotto, dal Comasco, dalla Bergamasca e dalla Brianza. Continueremo a lavorare come volontari per rendere la nostra montagna bella e sicura, perseguendo l’obiettivo della tutela dell’ambiente e degli escursionisti”.