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Valmadrera, celebrata oggi la Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate

Rusconi: "La pace, è talora prezzo inevitabile di fatiche, sacrifici e guerre come l'anniversario del 4 novembre 1918, che celebra il compimento dell'unità politica e geografica del nostro paese, ci ricorda"

Valmadrera, celebrata oggi la Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate
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Celebrata oggi, domenica 6 novembre 2022, a Valmadrera la Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, di cui ricorrono i 104 anni.

Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate a Valmadrera

Lo scorso 4 novembre, in tutta Italia, è stata la ricorrenza dei 104 anni della Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate. Per celebrare questo giorno, oggi, domenica 6 novembre 2022, il Comune di Valmadrera ha organizzato, in collaborazione con il Gruppo ANA, una mattinata di commemorazione.

Il programma

Il ritrovo era fissato questa mattina alle 8.45 davanti al Monumento agli Alpini di Parco via Casnedi. Alle 9.15, dal Palazzo Comunale, è partito il corteo verso il Monumento ai caduti per la deposizione della corona dall'alloro, dove il sindaco Antonio Rusconi ha poi tenuto il suo discorso commemorativo. Il tutto si è concluso con la Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale.

"Non possiamo non ricordare che anzitutto questa è la Festa dell'Unità nazionale e delle Forze Armate e che la pace, uno dei beni più preziosi per la libertà dei popoli e delle singole persone, è talora prezzo inevitabile di fatiche, sacrifici e guerre come l'anniversario del 4 novembre 1918, che celebra il compimento dell'unità politica e geografica del nostro paese, ci ricorda. Perché proprio da questi avvenimenti e da questa storia noi deriviamo i nostri principi di essere popolo e di essere soprattutto nazione: la capacità di avere sofferto insieme, sì perché la sofferenza unisce più della gioia. In fatto di ricordi nazionali, i lutti valgono più dei trionfi, perché impongono doveri e uno sforzo comune".

Ha iniziato così il suo discorso il Sindaco.

"Non ci può essere pace senza giustizia"

"Non è facile in giornate come quelle di oggi ripetere, invocare la parola Pace: da otto mesi, a poco più di mille chilometri da noi, giovani ucraini e russi si massacrano in nome di una supremazia territoriale, politica e soprattutto, come abbiamo compreso anche noi per le relative conseguenze, economica. E quante guerre, silenziose, taciute, lontane, in Africa, in Asia, si stanno ancora combattendo - ha continuato Rusconi. - Ho partecipato con numerosi altri Sindaci alla manifestazione a favore della pace il 28 ottobre in Piazza Cermenati a Lecco, ma sono consapevole che non ci può essere pace senza giustizia, che l'Ucraina non può essere abbandonata e permettetemi un pensiero affettuoso alle persone ucraine ancora  rifugiate a Valmadrera, di gratitudine per chi le ospita ed è a loro vicino".

"Un'idea di patria senza retorica"

"C'è per tutti bisogno, ricominciando da celebrazioni come quella odierna, di ritrovare un forte senso di appartenenza a questo Stato. Scoprire e costruire il senso dello Stato è ancora oggi, e soprattutto in Italia, il compito più alto della politica. Occorre forse, nel rispetto di questi monumenti, reimparare ad essere italiani: chi vi parla non ha vergogna di affermare che di fronte al tricolore e all'inno nazionale prova un profondo sentimento di commozione. Questo è dunque il nostro compito oggi, che in un bel saggio, Claudio Magris chiama "un'idea di patria (senza retorica)".

"E' un universo di pace quello che siamo impegnati a costruire"

"E' il messaggio che oggi rivolgiamo riconoscenti alle associazioni presenti (Alpini, Corpo musicale Santa Cecilia, Famiglie Caduti e dispersi) alle Forze dell'ordine, ai ragazzi delle scuole. Riposando sulle rive dell'Isonzo, teatro di troppe battaglie, Ungaretti si riconobbe "una docile fibra dell'universo". E' un universo di pace quello che tutti noi Europei, lasciandoci alle spalle un secolo di stragi, decisi a rispondere alle sfide del Male che è ancora presente nel mondo, siamo impegnati, con tutte le nostre forze, a costruire. E' il testamento d'amore che ci ha lasciato padre David Maria Turoldo. "La notte è avanzata: Dio, fa che la notte finisca, che non ci sia più Notte" ha concluso il sindaco Rusconi.

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