Energia

Teleriscaldamento: si parte. Silea e Varese Risorse svelano il progetto

Partiranno nei prossimi mesi i lavori per realizzare la rete in grado di riscaldare le case di 20.000 abitanti nei comuni di Lecco, Malgrate e Valmadrera. Salvadore (Silea): «È una data storica, il territorio deve essere orgoglioso di questa infrastruttura»

Teleriscaldamento: si parte. Silea e Varese Risorse svelano il progetto
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Teleriscaldamento: siglato il 4 maggio scorso il contratto tra Silea e Varese Risorse. Stamattina, venerdì 13 maggio 2022, sono caduti tutti i veli di riservatezza dal progetto di project financing da 47 milioni di euro che le due società contano  di realizzare entro il 2026, realizzando 16 chilometri di rete che potrà riscaldare le case di 20mila cittadini utenti nei territori di  tre Comuni, Lecco, Valmadrera e Malgrate.

Teleriscaldamento: chiusa la fase 1

Gli aspetti finanziari e tecnologici, ma anche le ricadute in termini di sostenibilità ambientale, sono stati illustrati nella conferenza stampa indetta da Silea. Domenico Salvadore,  presidente in carica di Silea. la società che gestisce il forno inceneritore di Valmadrera  e  il ciclo di rifiuti per conto degli 87 Comuni soci della provincia lecchese, ha subito parlato di "data storica", "dopo quasi quindici anni di studi, discussioni, progetti" ma anche polemiche.

 

Domenico Salvadore presidente di Silea Spa

"Con la firma del contratto si è chiusa la fase 1". Salvadore  ha riepilogato esordi e sviluppi del percorso amministrativo.  Risale al 2007 la prescrizione di Regione Lombardia che, nel quadro del rilascio delle autorizzazioni ambientali Aia per l'inceneritore, obbligava  Silea a  realizzare un progetto di  teleriscaldamento che recuperasse e valorizzasse i cascami termici dell'impianto.  "C'è voluto tempo, ma siamo soddisfatti di aver raggiunto il risultato prima della scadenza del nostro mandato. Negli ultimi tre anni non siamo certo restati con  le mani in mano. Sono state apportate modifiche rilevanti al progetto. Difficile, ma sempre collaborativa la trattativa con Varese Risorse per apportare le migliorie richieste da Silea e dal Comitato ristretto dei Sindaci".

La fase 2: una newco partecipata al 30% da Silea

Nei prossimi mesi  si procederà  con la fase 2, ovvero con la realizzazione e gestione dell'impianto. Preliminare la costituzione di una nuova società:  Varese Risorse ne controllerà la maggioranza delle quote, ma Silea potrebbe arrivare a detenere fino al 30%, giocando così un ruolo attivo per tutti i 33 anni della concessione, dal 2022 al 2055. L'ingresso nella newco dovrà però essere prima approvato dall'assemblea dei soci che che si riunirà a fine giugno. L'avvio d'esercizio si auspica per luglio.  Il direttore generale di Silea Pietro Antonio D'Alema, rispondendo a domanda dei giornalisti, ha dichiarato che la compartecipazione societaria non comporterà oneri di investimento per Silea: i 47 milioni di euro di budget per il teleriscaldamento lecchese arriveranno tutti da  Varese Risorse e Acsm Agam, il gruppo che la partecipa al cento per cento.

 

d'alema Pietro
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Pietro D'Alema direttore generale di Silea

tappe del progetto
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Sempre D'Alema ha ripercorso il lungo e articolato iter  che, con uno sprint nell'ultimo biennio,  ha portato al  project financing con Varese Risorse. "Sottolineando un elemento caratterizzante: "Il vincolo alla decarbonizzazione completa che ci siamo imposti, per  il quale dopo lo spegnimento del forno nel 2032 il sistema dovrà essere alimentato unicamente da fonti energetiche rinnovabili".

Marco Canzi (Acsm Agam): "Lecco importante subito dopo Monza"

Marco Canzi, presidente di Acsm Agam, in conferenza  ha ribadito l'esperienza consolidata da Varese Risorse  nel settore del teleriscaldamento realizzando e  gestendo gli impianti  di Monza, Como e Varese.  "Era importante aggiungere Lecco, che porterà numeri  importanti, posizionandosi subito dopo Monza dove recuperiamo cascami di calore prodotti da aziende. Il nostro gruppo investirà e continuerà a investire molto in questa tecnologia che ha tutti i titoli per contribuire al  raggiungimento degli obiettivi  della transizione ecologica".

 

Marco Canzi presidente di Acsm Agam

 

Canzi non ha mancato di sottolineare la lungimiranza  e la doppia valenza del progetto che Silea e Varese Risorse stanno varando alla luce dell'attuale contesto geopolitico. "Pensate  il valore di avere fonti energetiche locali, una autonomia energetica  che riduce dipendenza dal gas in generale, non solo quello della Russia.  Inoltre ci fa entrare in un meccanismo che ci sposta naturalmente verso il concetto di 'comunità energetica', perché il teleriscaldamento mette insieme esigenze dei singoli cittadini che trovano risposta in fornitore locale".

 

 

Dal 2032 un teleriscaldamento alimentato da fonti solo green

Giovanni Chighine Amministratore delegato di Varese Risorse

"Abbiamo messo a punto un progetto assolutamente innovativo sotto il profilo delle tecnologie utilizzate, all’avanguardia sotto l’aspetto ambientale". Giovanni Chighine, amministratore  delegato di Varese Risorse ha ribadito come le fonti che alimenteranno il  teleriscaldamento, a partire dalla scadenza dell’AIA (nel 2032) quando il termovalorizzatore di Valmadrera sarà spento, dovranno essere unicamente rinnovabili. Insomma biometano in sostituzione del gas naturale, solare, geotermico,  oltre alla produzione diretta di calore con generatori.  "I vantaggi del sistema sono triplici: ambientali economici e sociali" ha aggiunto. Ambientali con il raggiungimento degli obiettivi europei di transizione e efficienza energetica e economia circolare. Economici, a partire dal risparmio sulle tariffe di riscaldamento, oltre all'assenza di spese nella gestione ordinaria e straordinaria della  caldaia condominiale.  "Il nostro impegno,  attraverso la nuova società per la realizzazione dell’opera, sarà quello di cogliere ulteriori opportunità sul  fronte della sostenibilità, minimizzando quanto più possibile gli inevitabili impatti che i cantieri  determineranno attraverso una comunicazione puntuale e trasparente" ha aggiunto.

Un sistema energetico integrato allargato alla comunità

Fabio Fidanza, responsabile reti e impianti di utenza e progetti strategici teleriscaldamento

A Lecco abbiamo fatto sintesi di quello che facciamo in altri territori" ha detto Fabio Fidanza, responsabile reti e impianti di utenza e progetti strategici teleriscaldamento.

"Obiettivo definito e che noi fatto nostro interagendo con territorio quello di realizzare un  sistema energetico integrato per mettere a sistema una comunità allargata. Centrale il rapporto con Silea e suo termovalorizzatore, la concessione dura 33 anni. Il sistema dovrà permettere, alla scadenza, la totale riconversione con sistemi green. Sul territorio ci   sono consumatori ma anche produttori, che sanno che c'è un rete su cui è possibile innestarsi. La comunità si adopera per massimizzare l'obiettivo. Nell'ottica del sistema integrato abbiamo preso subito contatti con la società del Caleotto, radicata sul territorio da metà Ottocento e che subito ha capito che i nostri obiettivi sono compatibili con quelli del Gruppo Feralpi. Abbiamo coltivato questa collaborazione già in fase di gara. Il sito Caleotto contribuirà a fornire calore, ottimizzando i propri cascami termici".

 

Teleriscaldamento a Lecco: 47 milioni di euro di investimento

Il progetto capital intensive ha tempi di ritorno piuttosto lunghi. Di 49 milioni di euro l'investimento complessivo. "La parte più onerosa riguarda la rete di distribuzione del calore, ma ci saranno investimenti anche al Caleotto e su Silea" ha detto Fidanza.  La concessione riguarda una bacino di 20mila utenti. La rete si estenderà per 16 chilometri. L'energia elettrica venduta sarà di 35 GWh all'anno (al netto di altri consumi); l'energia termica prodotta dal termovalorizzatore di Silea sarà a regime di 25,7 GWht, quella recuperata da Caleotto 10,3 GWht, quella venduta complessivamente dal sistema 60,9 GWht all'anno. I volumi di gas impiegato sono stimati in 8,6 Mm3 all'anno, post spegnimento del termovalorizzatore, con l'utilizzo di biometano, si salirà a 9,9 Mm3 all'anno.

 

I benefici ambientali del teleriscaldamento

Per quanto riguarda i benefici ambientali, nell'arco dei 33 anni della concessione si stima che l'emissione in atmosfera di anidride carbonica verrà ridotta di  700mila tonnellate. Ma non è la sola sostanza inquinante che verrà abbattuta.

 

Due reti collegate attraverso l'Adda nel 2026

Resa nota la mappa della rete di distribuzione del calore che si allungherà per 16 chilometri.  Le dorsali  maggiormente estese saranno a Lecco (8 km) dove sussiste una maggiore intensità di utenze.  Con sviluppi nei territorio di Valmadrera (5 km) e Malgrate (3km), "perché interconnettere i tre comuni è essenziale per garantire la sostenibilità tecnico economico del progetto". Fino al 2026 la rete del teleriscaldamento lecchese sarà alimentata dal sito di produzione al Caleotto (dove si punterà da subito alla cogenaerazione ad alto rendimento), mentre il termovalorizzatore di Silea (dove saranno posizionati generatori di back up)  scalderà le utenze di  Valmadrera e Malgrate. Il ricongiungimento è previsto a seguito dell'attraversamento dell'Adda, che avverrà nel 2026 facendo correre le tubature nel marciapiede del ponte Kennedy.  Oltre al recupero termico dei fumi generati, ci sarà la possibilità di  installare pompe di calore collegate dal lago.

 

la rete
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la produzione del calore
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attraveraamento del fiume adda
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L'assetto di produzione calore post termovalorizzatore

L'assetto produttivo del calore è stato distinto in due fasi. la prima coincide con gli anni di utilizzazione del termovalorizzatore (fino al 2032) che fornirà il  41% energia, mentre i cogeneratori forniranno il 35%, il recupero dei cascami termici il 15%, i generatori a metano il 9%. Successivamente i cogeneratori aumenteranno la produzione fino al 40%, i generatori a biometano sostituiranno quelli a gas fossile raggiungendo il 40%, e il restante 21% si otterrà con pompe di calore dal lago. Non si escludono impianti termici solari.  Per il biometano si conta anzitutto sull'impianto di  Annone Brianza  che valorizza la frazione organica dei rifiuti (2 milioni di metri cubi all'anno).

"Non sappiamo quali tecnologie saranno a disposizione una volta spento il termovalorizzatore. Il contratto vincola Silea e Varese Risorse a rispettare l'impegno ad utilizzare fonti rinnovabili con un piano di totale decarbonizzazione in una  totale incertezza previsionale. Non ci sono in Italia altri contratti con vincoli come il nostro" ha sottolineato D'Alema.  Al riguardo si sono chiesti lumi al Politecnico di Milano. 

 

Mario Motta del Politecnico di Milano

"Il nostro settore è in una fase di evoluzione tumultuosa mai vissuta. Non ci saranno più tecnologie longeve come quella della caldaia a condensazione che risale a 30 anni fa" ha premesso il professor Mario Motta del Politecnico. Aggiungendo comunque che  "in quasi tutta Europa è previsto un aumento del teleriscaldamento per veicolare energia termica agli edifici".  Imprevedibile anche l'evoluzione dei prezzi dell'energia,  "a prescindere dalla guerra in corso in Ucraina". Insomma: "Prevedere i prossimi 30 anni è impossibile".

 Valutazioni sono state fatte rispetto al mercato del biogas:  "Il potenziale di produzione ci dice questa risorsa rappresenterà il 10-20% dell'energia distribuita in Italia, ma non detto che quel mercato avrà prezzi adatti al teleriscaldamento. Se non dovesse essere conveniente, se ne adotterà un'altra, l'importante è che si facciano valutazioni in base al quantitativo di Co2 abbattuto e che il limite venga rispettato" ha aggiunto Fidanza. 

Il cronoprogramma

Si prospetta che la prima utenza potrà essere allacciata e alimentata nell'ottobre 2023.

Il timing del progetto partirà questo mese, maggio 2022, con la progettazione e l'iter delle autorizzazioni sulle centrali di Silea, dell'acciaieria del Caleotto e delle rete di distribuzione del calore. Per quanto riguarda i cantieri, al termovalorizzatore si metterà mano a partire dal prossimo dicembre, al Caleotto dal marzo dell'anno prossimo, mentre la posa delle condotte sarà avviata  a Valmadrera e Malgrate già questa estate (agosto), sfruttando gli scavi eseguiti da Lario Reti per la riqualificazione dei sottoservizi fognari. Per Lecco si dovrà attendere novembre 2022.

Il progetto terminerà nel 2026.

 

Il risparmio in bolletta per gli utenti

Gli allacciamenti alla rete saranno gratuiti per gli utenti. Ma le tariffe del teleriscaldamento saranno più convenienti di quelle offerte dal riscaldamento tradizionale a metano? Alla domanda arrivata dal parterre dei giornalisti ha direttamente risposto il gestore, Varese Risorse: "Entriamo in un sistema che deve essere competitivo nel mercato attuale e futuro, la  tariffa dovrà essere competitiva". Il progetto prevede la possibilità di estendere la rete oltre quanto attualmente previsto dal contratto, senza che questo cambi: "Sarà la domanda a determinare ulteriori sviluppi". Occorreranno ulteriori investimenti? "Si faranno le considerazioni opportune al riguardo, chiaro che dovrà eserci una convenienza tecnico economica. Ma l'auspicio è di arrivare a  servire il  100% del territorio lecchese".

Si bruceranno più rifiuti per alimentare il teteriscaldamento? "Assolutamente no"

Altra domanda, quella che ha agitato il dibattito degli ultimi quindici anni: per garantire l'efficienza del teleriscaldamento il termovalorizzatore (almeno fino a quando non sarà spento) arriverà a bruciare più rifiuti? La risposta è arrivata dal direttore D'Alema: "Siamo al di sotto della soglia fissata, ma non si andrà oltre perché non è possibile. Con questo progetto andiamo solo a massimizzare la capacità del termovalorizzatore di produrre energia termica, captando il calore che ora va disperso. Dal 2032 il sistema di teleriscaldamento sarà indipendente. Che il territorio si stia dotando di questo sistema è grande valore aggiunto".

L'intervento dei sindaci: "Teleriscaldamento, data storica"

 

Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

 

In coda alla conferenza l'intervento dei tre sindaci di Lecco, Valmadrera e Malgrate. Mauro Gattinoni ha definito "storica" la data. "Arriviamo in fondo a un percorso molto dibattuto e articolato. Ma l'intensa collaborazione tra tutte le parti in gioco ci ha portati a un risultato che oggi soddisfa tutti, migliore rispetto a quello iniziale del  2010. Oggi con questi due poli di generazione distinti, il termovalorizzatore di Silea e il cogeneratore dell'acciaria al Caleotto,  stiamo attuando un progetto ambizioso, che ha tanti vantaggi. Inevitabilmente ci saranno disagi nel periodo di cantiere, ma ne vale la pena".

 

Il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi

Meno entusiastico l'intervento del primo cittadino valmadrerese. Premessa la sua convinta adesione al progetto ("Andava fatto dieci anni fa considerate le due attuali emergenze, ambientale e energetica"),  Antonio Rusconi ha aggiunto "due precisazioni". "Sussiste un problema istituzionale: auspico che le condizioni economiche per gli enti locali siano incentivanti per poter dare l'esempio alla cittadinanza. Ho poi l'obbligo di restare fedele alla delibera di Consiglio comunale del 2018, che ha stabilito la chiusura del forno entro il 2032 e di non arrivare a utilizzare fonti fossili. E' un impegno su cui ho il dovere di vigilanza". Rusconi ha poi perorato la causa delle aziende che potrebbero incorrere in pesanti disagi per via della viabilità sottosopra a causa dei cantieri. "Vi chiedo di fare lavori notturni e nella più ampia collaborazione per non rischiare di fermare attività che hanno centinaia di dipendenti. Per Valmadrera si dà ora la straordinaria occasione di concertare gli scavi del teleriscaldamento con quelli per altri sottoservizi. Facciamo in modo  che questo avvenga sempre. Interpelliamo tutte le realtà in modo che da avere prima un quadro completo di tutti i sottoservizi che ci sono e intervenire una volta sola".

Il sindaco di Malgrate Flavio Polano

Flavio Polano di Malgrate (ex presidente della provincia di Lecco)  ha chiosato la conferenza stampa con una riflessione. "La politica locale si è purtroppo impantanata su una falsa rappresentazione del teleriscaldamento. Ora ci sono ormai documenti ufficiali che attestano come stanno in realtà le cose. Spero che la polemica si chiuda qui. Condividendo l'aupicio  che si crei un ufficio di coordinamento per ridurre i disagi che i cittadini dovranno fronteggiare. E' un sacrificio che bisogna spiegare bene ai cittadini,  ma ne vale la pena".

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