Ucraina, quale speranza? Viaggio nel conflitto che sta insanguinando l'Europa
Marta Dell'Asta ha analizzato le cause, la storia dei protagonisti, gli episodi dell’escalation e gli aspetti culturali.

Un viaggio al centro del conflitto russo-ucraino. Analizzandone le cause, la storia dei protagonisti, gli episodi dell’escalation e gli aspetti culturali. Gli studenti del Liceo Leopardi di Lecco venerdì mattina, 18 marzo, hanno incontrato, presso l’auditorium della Camera di Commercio, Marta Dell’Asta, ricercatrice presso la Fondazione Russia Cristiana. La giornalista, specializzata sulle tematiche del dissenso e della politica religiosa dello Stato sovietico, nonché direttore responsabile della rivista «La Nuova Europa», ha cercato di rispondere all’appello degli studenti del Leopardi.
Ucraina, quale speranza? Viaggio nel conflitto che sta insanguinando l'Europa
«Da quando è iniziata la guerra abbiamo sentito l’urgenza di non restare indifferenti davanti a questo orrore – ha esordito la liceale Victoria Occhioni – di “toccare” la sofferenza delle persone coinvolte perché ne va della nostra umanità. Abbiamo capito che un’informazione accurata è il primo passo necessario per sconfiggere l’indifferenza e quindi oggi desideriamo mettere a tema l’aspetto storico e attuale delle vicende di questa realtà che sta occupando i nostri pensieri».






Un salto temporale per ripercorrere la storia dei protagonisti iniziando dal ‘91, anno dello scioglimento dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche. L’annullamento del Patto di Varsavia, l’espansione della Nato e le motivazioni che spingono i paesi dell’Est ad entrarvici, la guerra in Moldova, le secessioni di Abcasia e Ossezia del Nord, gli accordi del ‘94 tra Russia e Ucraina che non verranno rispettati, la tragedia della Cecenia, le manifestazioni degli studenti a Kiev nel 2013, l’occupazione della Crimea e le prime tensioni nel Donbass. Attraverso queste tappe la Dell’Asta ha ripercorso la storia recente della Russia cercando di spiegare e motivare le recenti decisioni di Putin.
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E proprio su Putin si è aperta un’ampia parentesi sulle sue influenze, la sua “filosofia”, sulle sue mosse politiche e mediatiche, sulla sua comunicazione atta a cancellare o modificare la cultura del suo popolo, di quello ucraino, ma anche la verità dei fatti.
«Non c’è soltanto la geopolitica – ha concluso la Dell’Asta – ma ci sono anche le scelte umane e spirituali di chi ha preso una via piuttosto che un’altra. Tutti hanno fatto i loro interessi, ma non si può confondere l’aggredito con l’aggressore. Adesso sta avvenendo una guerra duplice: da una parte chi si difende in Ucraina; dall’altra, in Russia, si sta consumando il dramma non meno grave della sofferenza di chi non vorrebbe partecipare e chiede di non essere odiato perché neanche lui vuole questa guerra». Tante domane al termine dell’incontro, che hanno testimoniato la sentita partecipazione degli studenti. Sviscerati i temi dell’utilità di continuare a combattere, i dubbi sul futuro, le incertezze sugli effetti che avrà sul nostro Paese e sui rapporti tra Russia e Europa, sulle modalità di informazione, sulle conseguenze interne alla Russia dallo sport al consenso di Putin fino al ruolo della Chiesa.
«Vedo che nel momento in cui ci implichiamo in questa ricerca delle ragioni e del cuore che muove le azioni siamo più contenti – ha chiuso l’incontro la preside Paola Perossi – riscopriamo che ci rende più umani, ci rendiamo conto che è più vero guardare quello che sta succedendo. Vale la pena lasciarci ferire dalla